Con questo post entriamo nell’affascinate mondo dei monumenti di cui Mira è in buona parte “circondata”, inutile fare riferimento alle straordinarie Ville Venete che si affacciano sulle sponde del Naviglio Brenta, la Riviera del Brenta (tutta) in questo contesto ne è circondata.
Il “passato” o quello che ne è rimasto andrebbe tutelato con maggiore responsabilità, a volte diventa necessario l’impegno costante di quanti quelli che avrebbero (almeno)l’obbligo morale affinché questi “monumenti” che il passato ci ha lasciato continuino ad essere preservati dalle erosioni del tempo.
Questo stato di parziale abbandono in generale dei monumenti italiani è dovuto alla mancanza di fondi, ed è proprio per questo motivo che ci vorrebbe l’impegno di tutti per garantire che gli stessi non siano lasciati “andare” ad un triste declino.
per questo specifico monumento ci “troviamo” a Piazza Vecchia di Mira in provincia di Venezia, in questo video si può ammirare un’ antico “Cippo di Confine” lo stesso che delimitava il confine tra il Dogado di Venezia (Doge), e la podesteria di Padova.
Questo Cippo di Confine situato nella piazza principale della piccola frazione mirese, viene fatto risalire dagli studiosi del settore intorno all’anno 1400, in buona sostanza ha oltre 600 anni, quello che (personalmente) mi chiedo, e come mai questo “tratto” del passato possa essere lasciato “decadere” senza la dovuta attenzione di quanti sono appassionati di opere antiche.
Per l’ esattezza, questo Cippo di Confine si trova nella piazzetta principale di Piazza Vecchia, molto conosciuta anche per la famosa festa della Madonna Dei Cavai (dei Cavalli), che si tiene ogni anno il giorno 8 Dicembre presso il Duomo di Gambarare con la processione che si snoda nelle vie principali delle 2 frazioni.
Piazza Vecchia e Gambarare, sono due distinte frazioni del comune di Mira, tuttavia le stesse sono attigue ed un tempo erano un unico comune. Contano circa 5.000 residenti, ma il numero è in continua espansione, grazie anche alle nuove costruzioni residenziali, e popolari.
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Ormai questi “monumenti” sono destinati a sparire, non ci sono più fondi per i restauri. Ma cosa ne fanno dei soldi?
Evidentemente i soldi pubblici li usano per tornaconto personale, magari devono ristrutturare la casa dell’ amante!