Questa è una lettera che è stata pubblicata sul mensile “La Piazza” di Marghera-Venezia il 30 Dicembre 2009 (avevo visto giusto!). Caro Babbo Natale, è il secondo anno che ti scrivo chiedendoti il solito regalo, un posto di lavoro per me, e tutti quelli che si trovano nella stessa situazione di “mobilità”, ma niente da fare questo regalo non arriva. Caro Babbo Natale, a dire il vero, un regalo (in anticipo) che avremmo fatto a meno di ricevere lo hai fatto, hai tolto il sostentamento alle persone che per ragioni di età avevano solo un ‘anno di “mobilità”, e ridotto del 20% il sostentamento a quelli che come me, anno due, tre anni di “mobilità”.
Caro Babbo Natale, la situazione è a dir poco drammatica, soprattutto in questo periodo, e anche se ho 51 anni queste cose non riesco proprio a capirle, potresti cortesemente spiegarmele? Caro Babbo Natale, il sogno di una persona in mobilità, non è fare il “mantenuto” per il resto della vita, ma lavorare onestamente come tutti gli altri; caro Babbo Natale, perché in televisione e sui quotidiani le principali notizie sono: la scelta del candidato alla Presidenza di qua, la scelta del candidato a Sindaco di là, inaugurazioni lì, partecipazioni là; caro Babbo Natale, ma se questi signori non vengono eletti, o rieletti, non saranno mica messi in cassa integrazione, con successiva “mobilità”?
Credo che un “posticino” si trovi sempre per “loro”. Caro Babbo Natale, una trentina di anni fa, ho sentito parlare di un progetto che adesso sta diventando realtà, e credo che tu abbia molti ammiratori, tra noi ex operai, sopratutto nella zona di Porto Marghera, farai qualche “miracolo” per quelli della Sirma, Montefibre, Vinyls, Alcoa, ecc…? Noi ai miracoli ci crediamo, sopratutto quando arrivano via “mare”.
Caro Babbo Natale, alla Pansac, San Marco Plast, e altre realtà produttive in crisi in questo periodo, credo che abbiano delle buone possibilità di ripresa, non servirà il tuo intervento, anche perché lì, il “mare” non arriva (sperando che non debbano costruirci un’ ipermercato).
Caro Babbo Natale, perché abbiamo gli “aiuti” quasi in tutti i settori, mentre dove servirebbero veramente, mancano del tutto? Caro Babbo Natale, ti scrivo questa lettera fiducioso di un tuo intervento, e sperando in un 2010 migliore, voglio ringraziare, e augurare a tutti (anche a quelli che non ci hanno aiutato, e che vanno a gridare in giro che nessuno sarà lasciato solo, e che la crisi è finita), un sereno Natale, e un felice anno nuovo.
Se avete qualcosa da dire in proposito, oppure volete solo commentare quanto scritto, vi invito a scrivere. Grazie.
Bella speranza, ma i “babbo Natale” sono tutti a Roma, e i regali se li fanno solo per loro
Fin quando si porteranno via milioni di euro al giorno, sarà difficile che si trovino posti di lavoro.