Ancora un’episodio di estrema violenza negli stadi, questa volta oltre alle solite urla, minacce, poltroncine lanciate ecc.. sembra che siano comparse anche le armi nella partita tra il Senegal e la Costa D’Avorio valida per le qualificazioni alla Coppa D’’Africa. Visto i violenti scontri con incendi nelle tribune, lanci di sassi, e oggetti vari, l’arbitro non ha potuto fare altro sospendere la partita a circa 20 minuti dalla fine.
Sembra che ha scatenare l’ira dei Senegalesi, sia stato il rigore dato alla Costa D’Avorio (Nazionale di Drogba) concesso sul 1-0 e trasformato dallo stesso Drogba, portando cosi in parità il risultato (particolare da verificare).
Molti i tifosi feriti, tra cui si parla di un Ministro del Senegal. È molto probabile che nei confronti della Lega calcio Senegalese, verranno prese seri provvedimenti disciplinari da parte della Associazione Africana Calcio.
Ancora una volta, quelle che dovevano essere un’ paio d’ore di festa allo stadio, si sono trasformate in ore di terrore, con scene da far west.
Quello che sta succedendo in questi ultimi anni nei campi di calcio in partite che coinvolgono le nazionali di diversi paesi, sta “rispecchiando” un malessere generale di una “società” che ha dimenticato gli stessi principi dello sport, gli episodi di violenza a cui siamo costretti a vedere anche nel nostro paese stanno portando lontano quanti un tempo andavano con la famiglia ad assistere ad uno spettacolo “sano”.
Francamente questi atti di violenza che io chiamo “botte tra ricchi” (visto che i calciatori – anche i più squattrinati percepiscono una paga molto superiore alla media, escluso i dilettanti), non credo abbiano molto a che vedere con il calcio giocato vero e proprio, quest’ultimo particolare è tutta un’altra cosa, ed è tanto lontano dallo spirito che ci unisce.
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Caspita, hanno fatto il disastro, se le sono date di santa ragione!