Ogni tanto qualche buona notizia non guasta soprattutto se arriva dai tribunali e in “tempi difficili” come quelli che stiamo attraversando. La vicenda risale al 2008, quando Stefano Gavioli proprietario dello stabilimento Sirma S.p.A. di Malcontenta Venezia, decise di chiudere l’ azienda che produceva materiali refrattari, lasciando sulla “strada” oltre 250 dipendenti (compreso l’ indotto). Per salvaguardare il proprio posto di lavoro a quel tempo glioperai insieme ai rappresentanti sindacali decisero di fare uno sciopero ad oltranza.
Si cominciò a bloccare in ogni modo, e con qualsiasi mezzo le portinerie dello stabilimento e contemporaneamente di svolgere volantinaggio per le strade di Mestre, e le calli Venezia, provocando anche grossi disagi alla circolazione, ma il tutto non servì a un bel niente, anche perché si era proprio nei primi anni della crisi ( questa crisi attuale), e quasi tutti erano increduli che uno stabilimento storico come la Sirma potesse chiudere.
Persa quasi ogni speranza si tento il tutto per tutto, e gran parte degli operai decisero di occupare il tetto della fabbrica, restando li giorno e notte 24 ore su 24, l’ occupazione andò avanti per qualche mese, ma viste le scarsissime considerazioni da parte delle istituzioni (non tutte), e di quelli che dovevano difendere gli interessi degli operai, l’ occupazione terminò, lasciando la strada spianata al proprietario.
Il resto si sa, gli operai furono tutti licenziati, ed oltre la metà di loro sono ancora disoccupati. In questa purtroppo triste vicenda, i delegati sindacali furono denunciati per danni da certi imprenditori che all’epoca dei fatti avevano in affitto alcuni capannoni all’interno dello stabilimento Sirma, ritenendo che a causa del blocco delle portinerie i loro affari fossero diminuiti.
Dopo una prima udienza che si è svolta il giorno 23 Marzo 2012, e terminata con il rinvio finale della stessa per Giovedì 25 Ottobre 2012, dove il Giudice ha ritenuto non colpevoli dei fatti i sindacalisti della ex Sirma.
“Siamo tutti contenti che questo incubo” sia finito, hanno affermato i sindacalisti.” Si chiude così una vicenda che ha a dir poco del vergognoso, e che vedeva sul “banco degli imputati” quelle persone che hanno difeso in ogni modo il posto di lavoro, mentre quelli che hanno provocato, e continuano a provocare questo stato di crisi, festeggiano tutti i giorni con caviale e champagne alla faccia dei disoccupati.
Un’ appunto che merita una riflessione: si spera che chi ha ritenuto di avere subito i danni non si metta a “colpire nel mucchio”, poiché sia nell’ articolo del Gazzettino, sia in quello della “Nuova” a qualcuno hanno dato la “colpa” ( c’è sempre un colpevole!).
Resta comunque l’ amarezza e la delusione, di non essere riusciti a “salvare” l’ occupazione dei lavoratori, ma evidentemente chi ha voluto la chiusura della Sirma, era sicuro che le “cose” si sarebbero svolte così (le immagini del video si riferiscono alla prima udienza). Se volete commentare scrivete un messaggio. Grazie.
Mi aspettavo che gli dassero l’ ergastolo visto i tempi!