E’ stata proprio “l’ultima corsa” quella del grande campione di Atletica Pietro Mennea. Il fuoriclasse di origini pugliesi (il ragazzo di Barletta) è scomparso il 21 Marzo a Roma dove era ricoverato per una male incurabile, uno di quei brutti mali che purtroppo non lascia scampo. Era nato a Barletta il 28 Giugno 1952, aveva sessantunanni.
Medaglia d’ oro nei 200 metri alle olimpiadi del 1980 a Mosca, è stato campione mondiale nei 200 metri con il record di 19,72 record che è durato per 17 anni (1979 al 1996), sportivo, e persona molto colta (era Avvocato), ma era anche laureato in Scienze Politiche, Scienze Motorie e Lettere.
In politica ebbe l’ esperienza di essere anche Eurodeputato dal 1999 al 2004, nell’ ambiente sportivo Pietro Mennea ha vestito anche i panni di Direttore Generale della squadra di calcio della Salernitana nella periodo 1998-1999, è stato anche insegnante Accademico all’ Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti Pescara. I funerali di Pietro Mennea si sono svolti Sabato 23 marzo, presso la Basilica di Santa Sabina, all’Aventino a Roma.
Pietro Mennea inizia la sua sorprendente professione di Atleta internazionale nel 1971, ai campionati Europei, classificandosi sesto nei 200 metri, e vincendo la medaglia di bronzo con la staffetta Italiana nei 4 per 100 (4×100).
Negli Europei di Roma del 1974, nella corsa dei 200 metri vince la medaglia d’ oro, e quella d’ argento nei 100 metri, segue poi qualche anno senza grandi risultati, ma Pietro Mennea viene ugualmente premiato da successi ottenuti ai giochi del mediterraneo e Universiadi, ma per arrivare a quello per cui Pietro Mennea verrà sempre ricordato bisogna attendere il 1978 (è solo l’ inizio), dove a Praga nelle finali vince e conquista le medaglie d’ oro nei 100 e 200 metri.
Arriviamo a Città del Messico alle Universiadi del 1979, Pietro Mennea realizza il record mondiale (storico) e vince i 200 metri in 19,72; solo (si fa per dire), 17 anni dopo Michael Johnson ad Atlanta nel 1996 riesce a fare meglio. Pietro Mennea (soprannominato anche la Freccia del Sud), l’ anno dopo arriva ai Giochi Olimpici di Mosca, e correndo una corsa straordinaria vince la medaglia d’oro, anticipando di soli due centesimi Allan Wells.
A Mosca vince anche la medaglia di bronzo nella staffetta quattro per quattrocento (4×400) e nel 1981, e lasciando perplessi tutti quanti annuncia il suo ritiro dalle corse, ma poi torna sui suoi passi grazie anche all’insistenza di quanti gli erano “vicini”.
Ai campionati mondiali di Helsinki 1982, conquista altre due medaglie il bronzo nei 200 metri, e l’ argento nella staffetta quattro per cento ( 4×100); successivamente nei giochi del mediterraneo conquista la medaglia d’ oro nei 200 metri.
Le successive partecipazioni ai giochi olimpici Los Angeles 1984 e Seul 1988) non vanno molto bene per lui, ma Pietro Mennea resta comunque il primo uomo nella storia a partecipare di seguito alla quarta finale olimpica nei 200 metri.
Per chi come noi (anche se all’epoca ragazzo), ha potuto seguire in televisione quel record mondiale, e l’ oro di Mosca ricorderà sicuramente il salto di gioia fatto dagli Italiani seduti davanti ai televisori.
Chissà, forse un giorno la Rai gli dedicherà una fiction per ricordarlo, come hanno fatto alle Ferrovie dello Stato chiamando il treno veloce “Frecciarossa Pietro Mennea”. Resta ancora un record da battere, quello dei 200 metri Europeo, che è ancora in possesso di Pietro Mennea. Aspettiamo! Ciao Pietro.
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Ciao Pietro, grazie per quello che hai dato allo Sport Italiano.