Dramma sul posto di lavoro alla Sirma, un’ operaio di origini Albanesi è deceduto a causa di una violenta scossa elettrica, e suo fratello si ferisce ad un braccio.
Lili Tavani 33 anni insieme a suo fratello ed un’ altro connazionale stavano lavorando all’ interno dell’ area dello stabilimento Sirma di Malcontenta Venezia, fabbrica di refrattari che era stata chiusa dal proprietario (Stefano Gavioli) negli ultimi mesi del 2008 con circa duecentocinquanta (250) dipendenti (compreso l’ indotto) lasciati senza lavoro.
Non si conoscono ancora con esattezza le cause che hanno portato a questo ennesimo infortunio mortale sull’ lavoro, ma da quanto emerso da alcune indiscrezioni riportate dai quotidiani “locali” spunta che i tre operai residenti nel Bergamasco e dipendenti di un’ azienda di Piacenza si trovassero all’ interno della Sirma per eseguire lavori di bonifica/smontaggio.
Per cause che sono ancora al vaglio degli inquirenti giunti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco, e allo SPISAL, i tre operai si trovavano nei pressi di una cabina di alta tensione che in passato serviva a rifornire di elettricità la Sirma, qualcuno di loro ha forzato la serratura ed è entrato con l’ intento di sottrarre i cavi di rame al suo interno, ma uno di loro sfortunatamente (Tavani), ha toccato i cavi ancora sotto tensione che erano nella cabina elettrica, e quel punto ha ricevuto una scarica di migliaia di volt che non gli ha lasciato scampo. Il fratello forse nel tentativo di salvarlo, o per la disperazione dovuta all’accaduto si ferisce ad un braccio, anche questo particolare è ancora da chiarire, tuttavia sembra che il ferimento si dovuto ad un profondo taglio procurato a causa di un violento “pugno” dato ad una vetrata, ad avvalorare questa ultima tesi le macchie di sangue che si trovano vicino al cancello di entrata dello stabilimento Sirma (macchie che potete vedere nel filmato).
Riccardo Coletti segretario provinciale della Filctem CGIL di Venezia, si dice molto preoccupato e addolorato per quest’ ultimo episodio mortale avvenuto a Porto Marghera, e si auspica che sull’accaduto venga fatta luce al più presto, non si capisce come i tre operai si trovassero all’ interno dello stabilimento Sirma, visto che quell’area dovrebbe essere sottoposta a sequestro. Una cosa è certa, un’ operaio ha perso la vita, ed un’ altro è rimasto ferito, La famigerata fabbrica Sirma di tanto in tanto torna a far “palare di sé”. Commenti?
Questi furti di rame a volte si pagano cari, non ci voleva!