Brutte notizie dal fronte occupazionale, almeno per quanto riguarda la zona di Venezia. Qualcuno forse se lo aspettava qualcuno no, resta comunque un dato di fatto che dalla Sacaim storica Impresa edile, “fiore all’occhiello” delle costruzioni a Venezia in questi giorni sono partite all’ indirizzo dei dipendenti che non sono stati “assorbiti” dalla Rizzani de Eccher S.p.A le lettere di licenziamento.
Cosa è successo? Per chi si forse perso le vicende che hanno portato a questo “tragico epilogo” il Commissario straordinario della Sacaim, potremmo riassumere brevemente in poche righe quanto accaduto di recente presso l’impresa veneziana.
la Sacaim qualche anno fa si è vista commissariata a causa di un forte passivo, dopo alcuni tentativi di “vendere” l’ Impresa, finalmente la Rizzani De Eccher S.p.A (una grande Azienda che opera nello stesso settore con sede a Udine), concretizza l’ acquisto di Sacaim ma con alcune condizioni.
Purtroppo non c’è posto nella nuova proprietà per tutti gli oltre 300 dipendenti che la Sacaim aveva in carico, circa 160 di loro resteranno esclusi dal nuovo assetto lavorativo (gli affari sono affari). Cosa succederà ora? Bella domanda, forse sarebbe il caso di capire meglio se chi doveva garantire un minimo di equità tra le parti che sono state riassorbite, e quelle licenziate ha tenuto conto dei vari problemi familiari. “E’ una sorta di a te si e a te no, il lavoro non te lo do.“
“Hanno realmente guardato chi in realtà aveva necessità di lavorare realmente (tenendo presente che tutti ne hanno) chi aveva più bisogno?” questo il commento di Feliciano (nome di fantasia che ci ha fatto pervenire la lettera di licenziamento). Da parte mia posso dire che a volte quando si vince sono tutti bravi, quando si perde la colpa è solo di quelli che portano avanti le trattative; in realtà una “vittoria” c’è stata, quasi il 50% del personale Sacaim è stato riassorbito e lavorerà tranquillamente, la questione più spinosa resta il restante 60% di operai che ora si vede messo in mobilità, ma di questi tempi ormai è diventato un “classico”.
La crisi economica che sta attraversando tutto il nostro paese, e più in generale quasi tutta Europa non accenna a diminuire, alla faccia di quelli che la crisi l’ anno sempre tenuta “nascosta” o che vedevano una “luce in fondo al tunnel”.
La situazione è peggiorata in modo drammatico, e chi dovrebbe provvedere a risolvere (almeno in parte) questa bruttissima situazione “ci gira sempre attorno” non concretizzando nulla (non lo può fare)!
Per gli operai della Sacaim messi in mobilità sono state “allargate le braccia”, ma questo non mi meraviglia più di tanto, del resto anche in altre realtà produttive è già successo, come non ricordare la Sirma (solo un esempio), la fabbrica di materiali refrattari chiusa da Stefano Gavioli nel 2008 a Porto Marghera, li addirittura nessuno dei dipendenti fu ricollocato, e dopo 5 anni molti di quegli operai sono ancora disoccupati.
Vi invito caldamente a dare la vostra opinione sulla vicenda Sacaim. Grazie.
Come al solito, tutto calcolato in precedenza!
Io sono uno di quelli che è stato lasciato per strada, e la cassa integrazione che comunque finirà a luglio (poi il licenziamento) comincia di nuovo ad arrivare in ritardo. Bravi!
Hannofatto un’ affare……. l’ oro!
Dal 25 son passati a pagare a fine mese..oggi è il 29 e ancora nulla..cmq x dover di cronaca, nn sono il 50 % gli assorbiti della rezzani..hanno assorbito 120 persone e 25 si riservano di assorbirle entro un anno in caso di incremento delle commesse..ed eravamo 360. e ve lo dico ke cmq anke quei 120 ke son rimasti nn se la passano molto bene..i lavori stan giungendo al termine e nuovi cantieri nn se ne vedono. quello ke fa più male è il silenzio assordante nel quale tutto si è svolto.. nessuna protesta, nessuna lotta..dopo 9 anni di lavoro l’unica cosa ke ti resta è questa lettera. spero di aver più fortuna dove abito ora e auguro a tutti coloro ke son stati licenziati come me ogni bene
Sta andando tutto a remengo, la cassa integrazione è sempre in ritardo. Come andremo a finire?