Purtroppo è vero, la vecchiaia delle persone che lavorano (quelli che lavorano veramente), è stata di fatto cancellata per una non meglio precisata età della vita che stranamente si sta allungando, e per meglio far crede alla “cosa” ci mettono difronte il futuro dei nostri figli affermando che solo lavorando, e uscendo dal mondo del lavoro a 67 anni si potrà sopperire per quanto possibile al quest’ ultimo inconveniente. Pena: la pensione dei nostri discendenti potrebbe essere cancellata.
Ora qualsiasi persona è in grado di fare il classico “2+2”, traendo le dovute conclusioni: se gli anziani sono costretti a lavorare fino a 42 anni, i nostri figli quando troveranno un posto di lavoro?
Affermare che l’ età della vita si è allungata potrebbe risultare per certi versi credibile, tuttavia, chi ha lavorato e fatto “fatica fisica” molto difficilmente supera i 70 anni, e chi riesce nell’ impresa è costretto ad assumere farmaci tutti i giorni.
Diverso è comunque il parere dei nostri governanti che a turno si sono scervellati (non più di tanto) su come “colpire” la vecchiaia degli operai, nella quasi totale indifferenza di chi doveva sostenere i diritti sacrosanti dei lavoratori, negli ultimi 20 anni i sindacati hanno fatto in modo che tutti i diritti che gli operai avevano conquistato con dure lotte negli anni ‘70/’80 venissero “disgregati” senza “muovere un dito” e girandosi dall’ altra parte quando era necessario intervenire.
Qualcosa comunque comincia “muoversi”, ormai siamo alle strette, e questa crisi sta enfatizzando in modo drammatico le persone che da anni sono disoccupate, si cominciano a contestare finalmente i sindacati e proprio al termine di un’ incontro presso la Camera del lavoro di Milano, un gruppo di disoccupati, e precari ha contestato abbastanza fortemente il segretario della Cgil, Susanna Camusso, dal video che vi propongo, si vede una disoccupata che in modo “disperato” accusa la Camusso di aver accettato condizioni fortemente penalizzanti per quanto riguarda l’età pensionistica.
Susanna Camusso si è avvicinata alla donna che protestava per ascoltare le sue ragioni, al quale è seguito un lungo scambio di opinioni, durante il quale la lavoratrice ha accusato il sindacato di essersi concentrato solo sugli esodati dimenticando altre questioni importanti (come i disoccupati senza reddito), ed i ricongiungimenti onerosi.
Il segretario Susanna Camusso ha sicuramente ragione quando afferma che la CGIL non ha firmato niente, ma è anche vero che non è stato fatto niente per impedire che si arrivasse al punto in cui siamo.
Mai come in questi momenti il sindacato deve ritrovare se stesso, è riconquistare i diritti persi “per strada” dai lavoratori è l’ unico modo per riconquistare la fiducia delle persone che tanto hanno dato alla causa.
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Certo che per loro che soso “sistemati” a vita la “cosa” sembra facile, ma per noi che siamo disoccupati è un disastro!!