Aria di ottimismo in questi giorni presso gli stabilimenti Aprilia (azienda che fa parte del gruppo Piaggio) di Noale e Scorzè, quello che si “ventilava” come un’ennesima crisi aziendale è stata (anche se parzialmente) scongiurata. Dirigenti e Sindacati hanno trovato un accordo che al momento “accontenta” tutti, anche se c’è sempre qualcuno che ci rimette. In buona sostanza, sembra che siano stati allontanati (allontanati ma non eliminati) gran parte degli esuberi che la direzione aziendale aveva proposto per rientrare in competitività nel mercato delle moto/scooter, a conti fatti, quelli che all’inizio erano 180 esuberi, con le trattative si sono ridotti a solo (si fa per dire) 100 esuberi.
Più della metà. A mio modesto parere potrei dire che le trattative tra Sindacati ed Azienda in questo contesto sono andate nella direzione che forse l’azienda stessa si era prefissata, ma resta comunque un dato positivo, quello dei Sindacati che sono riusciti a far calare il numero dei dipendenti in esubero. 100 esuberi al posto di 180 (perché devo licenziare 100 dipendenti quando ne posso licenziare 200?
Di questo particolare parleremo più avanti). Voglio tornare indietro di alcuni mesi e prendere in “esame” un’altra vertenza sindacale dello stesso tipo, che riguarda (forse è il caso di dire riguardava) la storica impresa edile di Venezia: la Sacaim.
Non mi dilungo con i particolari sarebbe troppo noioso e comunque in rete della Sacaim di Venezia si è scritto tanto, ma forse non si è scritto abbastanza. Anche in quella occasione la Sacaim trovandosi in grave difficoltà economiche decise di chiudere l’azienda licenziando tutti i dipendenti. Partirono subito le varie proteste e solo dopo mesi di trattative un’azienda dello stesso settore decise di acquisirla ma a certe sue condizioni, non c’era posto per tutti gli oltre 300 dipendenti (operai/impiegati) che la Sacaim aveva in “forza” in quel periodo.
Anche in questo caso, con l’acquisizione furono “persi” oltre la metà dei posti di lavoro e al sindacato non era rimasto altro che prendere quello che veniva concesso e “segnarla” come una “vittoria” che aveva portato a dare lavoro a diverse decine di persone, ma “lasciando sulla strada” altrettante (una vittoria a metà).
In questi ultimi anni il mondo del lavoro è profondamente cambiato, molti diritti che erano stati “conquistati” dai nostri padri con le battaglie sindacali sono stati spazzati via da quelli che nel corso di questi ultimi 20 anni si sono “spacciati” come “partiti di sinistra”, ma che in realtà non hanno mai fatto nulla per contrastare tali scempio.
Torno al punto principale del post, Aprilia grazie a questo accordo conta di tornare ai “vecchi” splendori di un tempo, con degli investimenti notevoli e il lancio del nuovo scooter Scarabeo già in produzione da Aprile 2014 e della nuova moto RSV4 nel primo trimestre 2015.
Quest’ultima parte è forse la più interessante per molti, ma non per tutti, come già accennato sopra ci saranno 100 esuberi che dovranno accontentarsi di andare in mobilità più o meno incentivata il che dal mio punto di vista significa che il Sindacato non ha ottenuto una “vittoria” piena.
Si poteva fare di più? Una quarantina di anni fa, conobbi un “grande” sindacalista (ancora vivo e si occupa di tutt’altro), mi volle spiegare come funzionano certe cose nel mondo sindacale, e mi disse di alcune strategie che le aziende mettono in piedi (nella maggior parte dei casi) quando devono ridurre il personale: “se un’ azienda deve licenziare 10 dipendenti, mette in conto 20 licenziamenti poi interviene il sindacato che dopo varie trattative limita i danni, i 20 licenziati diventano 10”.
Una vittoria a meta quella dei sindacalisti Aprilia, o al 40% ? A voi ogni lecito commento. Grazie.
Tutto dipende da cosa vogliono fare i dirigenti di Aprilia, e come si muoveranno.