Ormai lo sanno tutti o quasi che il polo industriale di Porto Marghera è ormai nel dimenticatoio di quelli che un tempo hanno tratto benefici incassando soldoni a non finire, poi quando la “carne è finita, perché è stata mangiata più in fretta del previsto i commensali se ne sono lavate le mani” lasciando un deserto fatto di disoccupati, cassaintegrati e operai in mobilità (io stesso ero, e resto tuttora uno di quegli operai!).
Ma qualcosa si sta nuovamente muovendo preciso che anche prima qualcuno si è sempre interessato a Porto Marghera, persone che hanno avuto sempre a cuore le sorti di quello che era uno dei siti industriali più importanti d’ Italia ci sono sempre state e tra questi c’è anche Sebastiano Bonzio, che proprio qualche giorno fa ha scritto una sua lettera/proposta indirizzata al Sindaco di Venezia e di cui vi propongo il testo integrale:
“È sacrosanto che il Comune, preso atto finalmente delle ripetute denunce dei lavoratori e dell’insufficienza dell’operato di chi ha condotto questa fase di esercizio provvisorio, affronti il tema della bonifica degli impianti Vinyls, tenendo conto di una situazione di fragilità e rischio che non può veder responsabilizzati unicamente i lavoratori e le lavoratrici che da mesi assicurano i presidi, avendo come unico salario quello intermittente e inadeguato dei lavori socialmente utili. Credo però che sarebbe un grave errore se ciò avvenisse senza un pieno coinvolgimento dei lavoratori stessi e delle Organizzazioni sindacali. Con loro va gestita questa fase prevedendo in particolare che le risorse oggi individuate per le attività di bonifica e messa in sicurezza – a cominciare dai 3,5 milioni messi a disposizione dalla Regione attraverso Veneto Acque – vengano impiegate avendo la capacità di guardare al futuro, valorizzando le competenze e professionalità che proprio in realtà come Vinyls esistono. Credo che questo sia doveroso, non solo per riconoscenza e rispetto nei confronti di questi lavoratori che sono gli unici a pagare il disastro di decenni di politiche speculative giocate su Porto Marghera, ma soprattutto per fugare i possibili sospetti che anche il Comune non creda al possibile e doveroso rilancio del polo industriale di Porto Marghera. Per fare in modo che ciò avvenga chiedo al Sindaco in persona di farsi garante del percorso che deve essere massimamente trasparente e partecipato e fondarsi sulla massima attenzione per le maestranze Vinyls e le loro competenze che rappresentano un patrimonio inestimabile per costruire il futuro a Porto Marghera. Il primo passaggio di questo iter dovrebbe concretizzarsi presso il Ministero del Lavoro, scongiurando la messa in mobilità dei lavoratori Vinyls e prolungando, in virtù della nuova prospettiva messa in campo, quegli ammortizzatori sociali che ne conservino la continuità occupazionale.”
Personalmente sono d’ accordo su quanto scritto dal Consigliere di Rifondazione Comunista Sebastiano Bonzio, tuttavia mi auguro che tutti o almeno buona parte di tutte le maestranze che erano occupate a Porto Marghera e che ora si trovano “lasciati soli” traggano benefici da questo che potrebbe risultare un progetto vincente.
Se avete qualche commento da fare, fatelo scrivendo un messaggio. Grazie.