Il titolo di questo post sembrerebbe un po’ “forte”, in realtà quanto scritto a seguito non ha nulla a che vedere con quanto accaduto alle recenti elezioni per il Parlamento Europeo di cui l’ Italia era interessata facendone parte, nonché come Paese fondatore.
Quindi, nessun “processo” viene fatto a quelli poi sono stati i risultati elettorali che hanno visto la netta vittoria del partito (PD) guidato dal nuovo presidente del consiglio Matteo Renzi, mentre tutti si aspettavano una “scalata” senza precedenti del Movimento Cinquestelle di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, la mia è solo una considerazione personale che riguarda gli ottanta euro promessi, e in parte dati, dal nuovo governo è più nello specifico dal Presidente del consiglio Renzi.
Qualche giorno fa mi sono trovato a discutere con un’ amico di questo bonus voluto fortemente da chi si è eletto come paladino degli italiani più “deboli”, e dopo aver ragionato sull’argomento è saltato all’ “occhio” non solo la tempistica con cui il bonus stesso veniva dato (27 Maggio), qualche giorno dopo le elezioni, ma soprattutto chi ne sarebbe stato beneficiato, è quanto in realtà sarebbe stato percepito nella busta paga.
Sull’argomento forse si è scritto anche troppo, e probabilmente anche in modo adeguato, quello che sicuramente non è stato sufficientemente pubblicizzato è stata la reale portata di questa iniziativa (ma come Italiano non mi meraviglia più di tanto).
Al nostro bel Paese è bastato sentire solo il “profumo dei soldi”, (il nuovo governo ci regala 80 euro in busta paga), di conseguenza tutti i creduloni si sono convinti che forse la cosa migliore da fare alle elezioni Europee, era dare fiducia a quel partito che in questo frangente sta guidando l’ Italia il PD appunto.
Esco un’ attimo dal “seminato”, perché voglio raccontarvi una “chicca” di cui sono stato testimone circa 50 anni fa in Calabria: all’ epoca ero poco più di un bambino, ma questo particolare successo durante la campagna elettorale per le politiche di quel periodo mi è rimasto impresso nella memoria come una sorta di ricordo indelebile.
C’era un maestro elementare che propagandava un politico calabrese, mia nonna fu avvicinata da questo tizio che la invito a ricevere del vestiario più piccola una somma in denaro (cinquemila lire), in cambio avrebbe dovuto votare il politico scritto sul bigliettino, non ricordo il nome del candidato da votare (poi eletto), ma mia nonna accetto anche perché i soldi in quel periodo (come adesso) erano pochi. Cinquemila lire, era quello il prezzo del voto all’epoca?
Torniamo alla mia considerazione, nulla di attinente sull’episodio successo 50 anni fa, ma che comunque mi ha dato anche lo spunto per scrivere quanto state leggendo. Gli ottanta euro “regalati” dal nuovo governo ci sono, io stesso ne ho beneficiato, però voglio fare anche in questo caso il classico “2 conti” perché in realtà di questi famigerati 80 euro io ne ho percepiti 54 (ma credo si sapesse –contratto a tempo determinato), non è tutto, in quanto in busta paga percepivo in precedenza una sorta di buono (forse per lavoro disagiato) di 12 euro.
Mi sono stati tolti. Sottraendo questa cifra, i 54 euro diventano 42. Molti dei miei colleghi sono rimasti delusi, non hanno ricevuto nulla (evidentemente non rientrano nei conteggi), delusi anche chi tra quelli arrivano a superare i 26 Mila euro lordi all’anno in busta paga.
Insomma, a sentire adesso c’è molta delusione, l’ aver detto “ottanta euro” in busta paga prima, ha fatto sicuramente “scattare” la molla del voto, resta da vedere se a breve tempo ci dovremo “pentire” di avere ricevuto il bonus, ma per questo dobbiamo attendere qualche mese.
Ma le cinquemila lire di 50 anni fa, potrebbero essere ottanta euro di adesso? Chi sa fare il conteggio lasci un messaggio. Grazie.
Sono stati fantastici, si sono “comprati” i voti. un’ usanza tutta italiana. Ciao