E’ fatta, all’INAIL (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali) sono tutti contenti, nel senso che dopo i dati molto confortanti diffusi qualche settimana fa dallo stesso istituto possiamo stare più che tranquilli, gli infortuni in questi ultimi anni sono notevolmente diminuiti in particolare risultano essere “sotto la media” gli infortuni che portano al decesso degli operai.
Diminuiti anche i sinistri che rendono inabile al lavoro, con conseguenze di invalidità permanente, e come se non bastasse sono scesi anche i piccoli incidenti che richiedono l’ intervento del pronto soccorso. Insomma almeno qualche notizia positiva nel nostro Paese c’è!
Ovviamente questo dato che premia il “nostro” INAIL porterà sicuramente un piccolo beneficio (almeno ai dirigenti) che probabilmente (il condizionale è d’ obbligo) si vedranno arrivare un qualche premio per la loro incensante attenzione verso i pericoli che scaturiscono per chi lavora, non è tutto anche l’amministrazione statale stessa avrà i suoi vantaggi, essendo lo stesso istituto INAIL a totale carico dello stato ci saranno dei risparmi in tutto il settore Pensioni di invalidità, spese mediche, spese per inabilità temporanea ecc.…
Ma cosa si “nasconde” dietro questo “Miracolo” che ha portato a far scendere in modo vistoso le statistiche sugli infortuni sul posto di lavoro? La situazione a mio modesto parere è sotto gli occhi di tutti (anche è tenuta molto ai margini) la disoccupazione ormai inarrestabile che ha portato questa crisi economico – lavorativa, e la cassa integrazione hanno fatto in modo che chi lavora nei posti più disparati e a rischio si “tenesse lontano” dagli incidenti. Parliamo di milioni di occupati in meno, e di conseguenza gli infortuni sono diminuiti.
Nessun segreto quindi nel sostanziale calo degli incidenti sul lavoro, ma solo la conseguenza di molti posti di lavoro persi (minore è il numero degli occupati minore è il numero degli infortuni). Sento comunque il bisogno di (per quello che può contare il mio parere) di dare atto che in ogni caso il “nostro” istituto in questi ultimi anni ha “investito” sulla sicurezza nei posti di lavoro con continui aggiornamenti sui rischi che questi comportano.
Bello sarebbe se in queste statistiche (che non mi trovano del tutto d’ accordo) ci fossero “infortuni zero” e che nel nostro Paese la disoccupazione svanisse. Questa sarebbe la statistica che vorrei.
Voi come interpretate le statistiche di questo genere? Scrivete la vostra opinione con un messaggio. Grazie.