Scusate il titolo un po’ ambiguo ognuno lo interpreti come meglio crede comunque in modo positivo. Dovrei scrivere qualcosa a proposito delle dimissioni del nostro Presidente della Repubblica ma oramai i media hanno raccontato tutto quello che c’era da riportare e francamente se dovessi scrivere in modo soggettivo la riflessione su questo evento il post potrebbe chiudersi qui.
Avevo 48 anni quando il Senatore Giorgio Napolitano fu eletto Presidente non vi nascondo che ne ero entusiasta, da “destra” non si fecero attendere le solite critiche del tipo: “un Presidente di sinistra è il meno indicato per rappresentarci” ma poi quando il Presidente disse “sarò il Presidente di tutti” allora le cose sembrarono sistemarsi e fu cosi.
Verso la fine del 2006 il nostro Paese attraversava un periodo ancora “buono” i disoccupati non mancavano di certo ma erano in misura molto minore di quanti c’è ne sono adesso, potrei dire che la crisi economica stava lentamente ma inesorabilmente facendo il suo ingresso in Europa tuttavia i Disoccupati erano molti di meno.
Non so dirvi con esattezza se le scelte fatte nel tempo dal nostro ex Presidente siano state giuste o sbagliate, ma a titolo personale credo che aver firmato una legge come quella della riforma delle pensioni (Riforma Fornero) non sia stata una delle decisioni migliori, da li in poi il numero delle persone che hanno perso il lavoro si è via via moltiplicato fino ad arrivare ad un tragico epilogo (provvisorio) in cui stiamo vivendo ora.
Io ricordo un’ altro Giorgio Napolitano, quello che si batteva a fianco di Enrico Berlinguer e che ha contribuito a fare e dare alla classe operaia una segno di speranza e dignità, Ricordo un Giorgio Napolitano nelle manifestazioni a fianco di operai e gente che in quel tempo prendeva le manganellate per difendere un sacrosanto diritto acquisito, ma forse il mio ricordo è un “ricordo sbagliato”.
Nei nove anni in cui il nostro ex Presidente è stato in carica è stato pressoché cancellato tutto, spazzati via 50 anni di storia operaia e senza che nessuno contrastasse in modo adeguato il fenomeno, “è stato tutto sciolto come neve al sole”, non è rimasto nulla ma la cosa che più mi rammarica è che tutto questo non è servito a niente.
Sono dispiaciuto delle sue dimissioni, tuttavia credo che già 2 anni fa quando c’è stata la sua seconda nomina avrebbe dovuto “battere i pugni sul tavolo” e dire basta, e quelli che un tempo avevano criticato la sua prima elezione adesso si dovrebbero “mordere la lingua” perché da quanto ho potuto constatare sono stati loro ad essere i più rappresentati (ma questa è una mio parere da visionario).
Tra qualche giorno si terranno le consultazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, non so cosa ci riserva il futuro, non so che futuro avrà la “classe operaia” ma di una cosa sono certo: già qualcuno (il solito) ha messo le “mani avanti” affermando che non si vuole nuovamente un Presidente di “sinistra”, a questo signore vorrei dire che fino adesso non mi sembra che le cose siano andate male, anzi mi è sembrato l’ opposto, le cose sono andate tragicamente per quelli che si stima siano 8 milioni di disoccupati senza contare il resto.
Ciao Presidente, non la voglio ricordare per quest’ultimo decennio (sarei un bugiardo), voglio ricorda La quando i tempi erano forse più difficili ma eravamo fiduciosi che qualcosa sarebbe cambiato, e qualcosa è stato cambiato! Eravamo arrivati al punto che l’ operaio si poteva permettere il pollo a tavola tutte le Domeniche e forse quest’ultimo particolare ha dato molto fastidio a più di qualcuno, lo stesso “qualcuno” che probabilmente si vedeva mancare il caviale e champagne tutti i giorni.
E’ andato tutto perduto Presidente ma non importa, ma quale era l’ Italia giusta da salvaguardare? Quasi certamente ci vorranno almeno altri 30 anni per ricostruire lo stato sociale di un tempo ma con l’ aiuto di Dio è molto probabile che ci si possa riuscire. Grazie comunque. Suo Mario.
Lascio ai lettori eventuali critiche o correzioni su questo post. Grazie.