Siamo nel classico caso di “burocrazia italiana”, è normale soprattutto in questo periodo di crisi che sta tormentando il nostro bel Paese, queste bollette (a volte spiacevoli per chi le riceve) oltre a vessare l’ interessato si tramutano anche in spesa per l’ amministrazione che le emette.
Non è la prima volta che succedono questo genere di cose nel nostro Paese (bollette e cartelle esattoriali ne sono un’ esempio), che probabilmente è ai primi posti in questo tipo di “disguidi”, oltretutto non si è mai arrivato a capire come possano accadere inconveniente di questo genere, presumibilmente avvengono quando molte persone si occupano della stessa pratica, oppure manca il personale necessario al disbrigo delle stesse che se non seguite si trasformano in “ciclo senza fine” che nessuno (o quasi) è in grado di interrompere (è solo una mia ipotesi).
Vediamo di capire cosa realmente è successo a Franco, un’ ex residente di Locri, bella cittadina che costeggia la costa Ionica calabrese in provincia di Reggio Calabria con un clima meraviglioso. A quanto pare Franco e la sua famiglia hanno lasciato Locri molti anni fa ma disponevano di un contatore dell’ acqua potabile che hanno dismesso (cessato) nel lontano 2007, con regolare procedura.
Il tutto però sembra che a tutt’oggi non sia andato a buon fine in quanto Franco riceve ancora avvisi di pagamento per il canone non corrisposto, le cifre richieste sono “modeste” tuttavia non si riesce a capire come mai il contatore risulta ancora in essere alla famiglia di Franco. “ho scritto più volte tramite raccomandata sia alla Polizia Locale che direttamente all’ Amministrazione Comunale di Locri – dice Franco, ma questo spiacevole problema è sempre presente.”
Lo scorso anno il Sindaco di Locri (Giovanni Calabrese), “esasperato” dalla situazione insostenibile che persisteva nell’ ambito lavorativo di molti dipendenti comunali scrisse una lettera indirizzata direttamente a Gesù Cristo per invocare il suo aiuto, personalmente non vi so dire se la situazione che interessava al Sindaco si è risolta, fatto sta che anche Franco ha deciso di avvisare il primo cittadino di Locri che probabilmente toccherà anche a lui scrivere a Dio per avere qualche aiuto con la pratica in questione. Ecco il testo della lettera di Franco indirizzata al Sindaco.
“Buon giorno signor Sindaco, a quanto pare mi toccherà anche a me scrivere una lettera a Gesù Cristo, a causa delle continue lettere Raccomandate che mi giungono dal vostro comune fino a dove risiedo da anni al Nord Italia, ma la cosa più sorprendente è il perché mi conviene scrivere una lettera a Dio per risolvere qualcosa che non esiste più (il contatore dell’acqua) dal 2007. Controlli Lei stesso, La prego di fare un sopralluogo in Contrada Basilea Via G. Marconi nr…….. piano terra lungo il recinto ex scuole elementari dove era situato il contatore, a questo punto vorrei sapere che canone di quota fissa devo pagare visto che non sono più residente a Locri da molti anni e il contatore non c’è più dal 2007? Ho già fatto diverse segnalazioni alla Polizia Locale e al comune (Ufficio Tributi) per mezzo di Raccomandate A/R ma il risultato è sempre lo stesso: nessun riscontro. Da cittadino, le nostre lettere Raccomandate A/R a cosa servono?”
Da quanto scritto da Franco si intuisce la delusione di un cittadino italiano alle prese con qualcosa che non è solo a livello locale ma riguarda tutto il sistema, mi auguro che per lui la questione si risolva per il meglio, e soprattutto nel più breve tempo possibile.
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