Se fossimo stati indietro di qualche anno potrei dire che il titolo è il più appropriato per questo genere di post, molti ricorderanno sicuramente il periodo in cui gli operai salivano sui tetti delle fabbriche che si apprestavano a chiudere definitivamente questo per tentare tutto il possibile e per scongiurare la fine dolorosa che loro stessi stavano per fare, moltissimi operai e le loro famiglie hanno combattuto una “guerra persa” già in partenza”.
A nulla sono servite queste “occupazioni” sui tetti delle aziende che volevano chiudere (a volte per scelte alquanto discutibili degli stessi imprenditori) a volte questo genere di protesta durava anche mesi e i casi erano abbastanza frequenti, del “fenomeno” (oramai finito) ricordo che si interessava anche la stampa e le TV realizzavano interi “reportage” su quanto succedeva, insomma eravamo alla “psicosi dell’occupazione del tetto” ma come scritto sopra il “fenomeno” da quanto si è potuto costatare è finito, nessuna notizia da anni, e se c’è (se c’è!) qualche caso quest’ultimo viene riportato solo a livello locale.
Nel periodo di questi “tragici” eventi non solo i tetti delle aziende in chiusura erano presi di “mira” ci sono stati altri casi come l’ occupazione delle “fiaccole – torce” di Porto Marghera ad opera dei lavoratori della Vinyls, altro caso di cui ricordo (sempre a Marghera), gli operai della Sirma che salirono sul tetto dell’ edificio adibito a mensa e spogliatoi, gli stessi rimasero li per mesi ma in conclusione non si era fatto nulla per salvare l’ occupazione, questi sono solo due esempi concreti ma molti altri casi sparsi in giro per il nostro Paese successero ma non ricordo dove e comunque sarebbe troppo lungo elencarli tutte
Tutto questo succedeva tra il 2008, e il 2012 dopodiché è “calato il sipario” se ci sono stati altri eventi di occupazione di questo genere devo avermeli persi, in ogni caso queste aziende in cui si è tentato questo sorta di contestazione sono state chiuse “volenti o nolenti”, quelli che dovevano dare un minimo di appoggio alle migliaia di lavoratori finiti in mezzo alla strada se ne sono infischiati, probabilmente perché avevano altri interessi da “seguire” e qui nel Veneto da poco si è scoperto il perché.
Ma perché questo titolo al post? Credo sia importante ricordare che anche qualche gruppo di operai o lavoratori singoli siano saliti a protestare sui tetti di qualche edificio comunale, ma mi preme anche dire che il titolo del post ricorda molto la canzone scritta dal bravissimo cantautore Antonio Prestieri ,più comunemente conosciuto con il nome di “Maldestro”.
La canzone in questione di cui esiste anche il video è stata presentata qualche anno fa (2013) al concorso “Premio De Andre” e ovviamente vinse il primo premio, a parte i passaggi in radio legati al momento, di questo brano (scomodo per il presente periodo) non ho più sentito nulla, direi che quando si scrive sui disoccupati vieni in qualche modo “penalizzato” l’ argomento non deve superare certi “confini” altrimenti diventerebbe incontrollabile. Ma i Disoccupati ci sono! Un Grazie a “Maldestro”
Se vi va di ascoltare il brano, sotto trovate il relativo video ascoltatela bene perché è molto significativa, se invece volete commentare o aggiungere altro a quanto scritto scrivete. Grazie.