Siamo nel Paese dei paradossi, degli intrallazzi, inciuci e controsensi, e questo delle caldaie per uso domestico non fa eccezione soprattutto perché si tratta di una sicurezza che riguarda ogni singola persona, il malfunzionamento di quest’ultima potrebbe comportare conseguenze molto pericolose e in alcuni casi anche tragiche.
Qualche mese fa “girovagando” per la rete notai un piccolo “trafiletto” scritto da qualche testata online che riguardava l’argomento caldaie, in particolare si soffermava che nel 2015 si sarebbe reso necessario fare un nuovo libretto per le caldaie residenziali (quelle che gran parte delle famiglie hanno in casa o fuori dal terrazzo), questo tipo di caldaie (come il resto delle altre) funzionano bene fortunatamente, è i controlli resi obbligatori negli ultimi anni ne hanno aumentato la sicurezza.
Quello che tuttavia non sono riuscito a comprendere (come normale utilizzatore) se veramente c’è un’ obbligo reale di fare la pulizia annuale, e se nonostante questo particolare fosse reale chi controlla realmente che tutto sia stato fatto in maniera sicura e da professionisti abilitati.
Cercando i vari argomenti sulle caldaie non sono riuscito a risalire con la dovuta certezza se in realtà questa famigerata pulizia sia obbligatoria, per esperienza personale vi posso dire che nel comune dove abito (Mira – Venezia) fino allo scorso anno il tecnico che effettuava la pulizia e la misurazione dei fumi rilasciava il dovuto certificato da portare presso l’ ufficio URP dove veniva registrato.
Qualche settimana fa lo stesso tecnico dopo avere fatto la solita ripulitura alla caldaia (che io ho internamente) mi rilascia il certificato, ma lo stesso tecnico mi informa che quest’ultimo non è più obbligatorio recapitarlo all’ ufficio competente del comune, tuttavia quello che diventa obbligatorio è il nuovo libretto della caldaia che ha un costo di 3 euro.
Vediamo di capire questo che io non posso fare a meno di chiamare “paradosso” o qual si voglia aggettivo, ci troviamo difronte ad un “classico all’italiana”, da una parte una legge che fino allo scorso anno obbligava i cittadini che detenevano caldaie per riscaldamento domestico a confermare con la relativa documentazione l’ avvenuta pulizia della stessa, ora la stessa impone un nuovo libretto caldaia (da affiancare al vecchio) ma scompare l’ obbligo di comunicare all’ufficio competente l’ avvenuta pulizia (almeno per quanto riguarda il mio comune).
Cosa sta succedendo? Bella domanda, fermo restando che è buona norma effettuare la pulizia della caldaia (aumenta soprattutto la sicurezza e diminuiscono i consumi), ma personalmente credo che questa norma sia eludibile in quanto chi di dovere non sa se effettivamente la caldaia è stata pulita (non essendoci più l’ obbligo di segnalarlo al comune), di conseguenza non è neanche al corrente se ho il nuovo libretto della stessa (le 2 cose si annullano in toto), e certamente non credo siano possibili i controlli a tappeto perché ci vorrebbe diverso personale che gli organi competenti non possono permettersi salvo eventuali verifiche a campione.
La mia conclusione è comunque quella di raccomandare a tutti l’ annuale pulizia della caldaia per evitare problemi di varia natura descritti in precedenza, ma non posso fare a meno di far notare che questo nuovo libretto (di cui l’ esistenza è al corrente solo il proprietario della caldaia e il tecnico) è un nuovo “regalino” a chi dallo stesso ne trae profitto. Insomma, la mia caldaia è stata regolarmente revisionata ma chi dovrebbe controllare non lo sa!
Nei prossimi giorni cercherò di telefonare all’ufficio URP del mio comune per sapere se realmente l’ obbligo di consegnare il documento di avvenuta pulizia della caldaia sia stato abolito, quanto detto dal tecnico non mi lascia del tutto tranquillo (fidarsi è bene ma…).
“Aggiornamento in data 30 Giugno 2015: oggi ho chiesto informazioni ad alcuni tecnici che lavorano presso una ditta autorizzata che esegue manutenzione alle caldaie. Da quanto emerso, sembra che la dichiarazione di avvenuta manutenzione non venga più depositata in comune come avveniva qualche anno fa, la stessa, redatta in triplice copia viene consegnata come segue: una copia al proprietario della caldaia a cui è stata fatta la manutenzione, una copia viene spedita presso l’ufficio provinciale competente, ed una copia resta negli archivi della ditta che ha eseguito la manutenzione.“
Se volete aggiungere qualcosa in proposito, oppure commentare o correggere quanto da me scritto, lasciate un messaggio potreste essere d’ aiuto. Grazie.