Non vi so dire con esattezza quanti anni abbia l’uomo anziano salvato dalle macerie ad una settimana dal tremendo sisma in Nepal, alcune fonti autorevoli riportano 101 anni, quindi teniamo buona quest’ultima cifra. È sopravvissuto sotto le macerie della sua casa, per una settimana dopo il tremendo terremoto che ha colpito il suo paese.
l’uomo anziano è in condizioni stabili, anche i soccorritori che lo hanno estratto, si domandano come possibile che una persona di quella età sia sopravvissuta cosi tanto tempo, considerando anche che l’uomo in questione ha riportato varie ferite ed è tuttora ricoverato in ospedale in condizioni stabili.
L’ultracentenario stato tratto in salvo nel quartiere Nuwakot, a Nord-Ovest della capitale Kathmandu, da dove arrivano notizie che non sono “confortanti”. Il bilancio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il Nepal lo scorso fine settimana è di circa 7.250 vittime, il numero dei feriti è 14 mila, purtroppo il governo nepalese fa sapere che il bilancio delle vittime è destinato a salire di molto.
Le scosse sismiche purtroppo non sono cessate, e questo complica ulteriormente il lavoro dei soccorritori; “sarà un miracolo se qualcuno verrà trovato ancora vivo”, ha dichiarato il portavoce del Ministero dell’Interno Laxmi Dhakal, “tuttavia non abbiamo completamente perso le speranze e continuiamo ancora a cercare.”
Le Nazioni Unite stimano che al momento più di 3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare subito. Per questo si rende necessario un finanziamento di emergenza di circa 500 milioni dollari. La situazione in Nepal è drammatica, a complicare ancora di più la precaria condizione dei soccorsi sono la mancanza di mezzi adatti per trasportare i viveri e quant’altro serva, nelle varie zone dove il sisma ha colpito più duramente; tonnellate di aiuti umanitari sono ferme all’aeroporto per la mancanza dei mezzi necessari al loro trasporto, e il risultato potrebbe essere che gli aiuti potrebbero arrivare troppo tardi.
La vita non finisce mai di stupire, quello che siamo, quello che potemmo essere ci è dettato da un sogno di speranza che non finirà mai di meravigliare, quest’ultimo salvataggio del “nonno centenario” ci svela che l’istinto di sopravvivenza è più forte di tutte le speranze anche se le stesse sono legate alla realtà dei fatti.
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