“La Resistenza siamo noi”. Questa la frase pronunciata dal Sindaco di Mira Alvise Maniero in un passo discorso che oggi in occasione del 70° anniversario della Liberazione, ha tenuto sul palco in Piazza Nove Martiri. Discorso rivolto soprattutto ai giovani delle scuole del comune, che per questa manifestazione hanno voluto dare la loro testimonianza basata su un documento che loro stessi avevano realizzato intervistando i “reduci” di quel tormentato periodo della seconda guerra mondiale.
I sopravvissuti di un passato che ancora oggi portano il ricordo indelebile di una guerra voluta sulla base di scelte scellerate dei potenti di quel tempo, e che ha visto solo distruzione, morte e fame, sono stati loro stessi che hanno raccontato la vita di quel tempo fatta di sofferenza ai ragazzi delle scuole di Mira. La loro storia, le testimonianze di quelle vicende umane accadute nella seconda guerra mondiale, di cui il ricordo con il passare degli anni sarà sempre più “assottigliato” sarà portata avanti da questi giovani che hanno ricevuto la delega morale per questi ricordi che non devono andare perduti.
Molte le persone che assistevano a questo evento del 25 Aprile a Mira, diverse le autorità civili e militari, sindacalisti e persone comuni che hanno applaudito su tutti gli interventi. Altre manifestazioni in onore del 25 Aprile sono previste a Borbiago e in località Giare.
“Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui, alle 8 del mattino via radio, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari per la Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate; contemporaneamente il CLNAI emise in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere “in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano”, stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti (tra cui Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo). Da Wikipedia”.
Sono passati 70 anni dal quel giorno, la memoria di quanti sono scampati alle varie vicissitudini di quella guerra, hanno ancora oggi un ricordo chiaro. Negli ultimi anni questa “festa della liberazione” sta lentamente riscoprendo quei valori che ci sono stati tramandati fino ai giorni nostri dalle persone che sono sopravvissute dalla “furia delle armi” e che sono i valori di libertà e uguaglianza. Spetta ai ragazzi di oggi (che saranno gli adulti di domani) vigilare affinché questi valori restino inalterati nel tempo.
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Bella commemorazione, mi è piaciuto sopratutto l’ intevento dei ragazzi. Bravi!