Non è una novità, di notizie come questa si leggono tutti i giorni sulle testate giornalistiche locali (solo locali), il motivo ovviamente è il solito, i “furbetti” non vogliono far sapere la situazione drammatica in cui vivono una buona parte delle persone in Italia; persone che per la stragrande maggioranza campano del proprio lavoro, cioè operai.
Evidentemente i signori che sene stanno al “caldo d’ inverno, e al fresco d’ estate” sono molto religiosi, e credono che i generi alimentari arrivino dal cielo (la famosa manna), ma purtroppo non è così, è probabile che ai tempi che fu, questo “miracolo” sia successo, ma ai giorni nostri i miracoli li fanno solo i personaggi politici (quelli che ogni tanto vengono scoperti con le mani in pasta), e/o persone molto vicine a loro (i soliti), infatti sono in grado di far lievitare il loro conto in banca senza muovere una “foglia” e questo si, cari Signori è un vero “miracolo”.
Stessa cosa succede ai disoccupati che si suicidano tutti i giorni, anche questi fatti passare quasi inosservati; ma quello che più mi lascia stupito e amareggiato, è il comportamento orma da molti anni “assente” di quelle persone che dovrebbero garantire la dignità agli operai che sono “esclusi” dal mondo dell’ lavoro, tralasciando ovviamente i già milioni di disoccupati (ormai dati per spacciati), restano i cassaintegrati, operai che per diverse ragioni legate soprattutto alle ristrutturazioni aziendali si trovano loro malgrado a dover affrontare uno stato di disoccupazione “temporanea”.
Introduzione doverosa per una lettera che mi manda Cecilio (nome di fantasia) residente in un paese situalo lungo la Riviera del Brenta in provincia di Venezia, e “dipendente” di una rinomata impresa edile di Venezia la Sacaim. “Da molti mesi sono in cassa integrazione scrive Cecilio, all’ inizio tutto andava relativamente bene, percepivo 800 euro al mese di cassa integrazione, non è molto per una famiglia di 4 persone con bambini piccoli, ma riuscivamo a pagare l’ affitto le bollette e anche mangiare, privandoci ovviamente di altre necessita, ma passati alcuni mesi, la somma che mi veniva erogata dall’ente preposto ha cominciato a “scarseggiare” fino a Dicembre 2012, dove ho ricevuto circa 500 euro, e poi nulla!
Le cose si complicano maledettamente per me e la mia famiglia, chiedo informazioni al Sindacato dove sono iscritto, e all’ INPS (che eroga la cassa integrazione), ma le risposte ricevute sono sostanzialmente uguali: forse, vediamo, è stata sospesa, la dobbiamo rinnovare, c’è un intoppo, non so, pazienza ecc… Ora con tutto il dovuto rispetto, e fermo restando le motivazioni delle parti, ma questi Signori si rendono conto di cosa stanno causando? Evidentemente no!
Per chi si trova nella nostra condizione, dove l’ unica fonte di sostentamento è il lavoro (in questo caso la cassa integrazione) il dramma è dietro l’ angolo; le responsabilità di questa cassa integrazione che non arriva, di chi sono? Il mese scorso io e mia moglie abbiamo venduto le nostre fedi nuziali, e qualche giorno fa ho dovuto se pur a malincuore svendere gli orecchini di mia figlia (regalo del battesimo), non ho ricavato molto ma ci permetterà di sopravvivere ancora qualche giorno, e spero con tutto il cuore un giorno di poterli “ricomprare”.
Sono ormai 3 mesi che non posso pagare più l’ affitto e le bollette, mi sono rivolto ai Servizi Sociali, ma non so come possano risolvere la situazione, essendo loro stessi “sommersi” da richieste di questo genere. Non c’è più tempo Signori miei, Voi non vi rendete conto della situazione in cui vivono le famiglie in questo periodo, fate qualcosa urgentemente, e non con i “tempi burocratici Grazie“.
Come avete potuto leggere, chi ha trattato la “pratica” lo ha fatto evidentemente in modo molto superficiale, senza pensare alle conseguenze che un “blocco” della cassa integrazione avrebbe causato. E Poi si lamentano che i disoccupati si tolgono la vita.
Se volete commentare, scrivete. Grazie.
Maledetti!