Prima di iniziare a la mia solita “considerazione” su quello che è uno dei sindacati più grandi nel nostro Paese (CGIL), voglio fare una piccola premessa: qualche anno fa mi recai a Mira in provincia di Venezia per sentire e “riprendere” l’Onorevole Walter Veltroni che faceva “campagna elettorale per le primarie, non ho memoria con esattezza a favore di chi (credo per l’ Onorevole Bersani), ma oramai non ha importanza “è tutto nel passato”. Non ricordo quasi (quasi)
nulla dell’ intervento di Veltroni, ma rimasi colpito da un paio di “discorsi” che poi sono quelli che danno l’ idea di casa sia successo nel nostro Paese negli ultimi 25 anni, in uno di quei “passaggi l’ Onorevole Walter Veltroni disse: “Cosa ha fatto la politica negli ultimi 20 anni? Purtroppo la politica è stata a guardare senza rendersi conto di cosa stava succedendo” (qui il video del discorso anche se non è integrale, se volete vederlo). Già, è stata guardare! Da questa sorta di autocritica si capisce che qualcuno ha trovato la “strada spianata” per fare quello che voleva (è c’è riuscito), ma anche questa è “acqua passata”.
Il fatto è che “ora” ci siamo ritrovati con un “pugno di mosche” in mano, non abbiamo nessun futuro, ne per noi oramai al “tramonto” e neanche per quelli che sono i nostri figli. Quello che si è visto dai primi anni ’90, fino ad oggi è stato solo un susseguirsi di “tragedie” sociali che probabilmente non hanno eguali in altri paesi Europei (escluso la Grecia – cancellata da tutti i notiziari) quelli che “man mano” si sono succeduti si sono solo preoccupati di privatizzare i “gioielli statali” e farsi aziende nelle aziende, tipico di chi pensa da “imprenditore” ma la politica è stata a guardare!
Qualche giorno fa un mio carissimo amico (Michele) che stimo molto, sindacalista della CGIL a Venezia-Mestre, “postò” una foto con la scritta del sindacato scrivendo a seguire: “Sono orgoglioso di farne parte”. Non ho resistito alla “tentazione” e a mia volta gli scrissi facendogli i complimenti (sinceri) e nel contempo una domanda: “come mai siamo arrivati al punto in cui siamo?” La mia ovviamente era solo una semplice domanda che purtroppo racchiude in se tutta l’ amarezza di uno stato che invece di pensare ai problemi del popolo si preoccupa di abolire l’ articolo 18. lui molto garbatamente mi rispose con un suo post (che ho apprezzato molto) e che vi propongo integralmente.
“Ciao Mario, la mia non è una gioia, quella la si vive quando ogni cosa ha un suo equilibrio, il mio orgoglio deriva da ciò che questa organizzazione sindacale ha saputo mettere in campo nonostante tutto e tutti. Non è bastato probabilmente, ma voglio ricordare a te che assieme a… me hai condiviso molte lotte, che il sindacato non legifera, non può accollarsi colpe che non gli appartengono. Perché siamo arrivati a tutto questo ?, io non credo di avere la verità in tasca, ma mi sento di poter affermare che se i governi ci avessero ascoltato forse oggi le cose sarebbero leggermente diverse, un ‘esempio su tutti…gli esodati. Potrei caro Mario disquisire con te per ore, il mio augurio è che le persone smettano di pretendere di essere coinvolte ma che sappiano coinvolgersi…il 5 Dicembre con la proclamazione dello sciopero nazionale indetto dalla sola CGIL avremmo modo di dimostrare a questo paese e a coloro che lo governano che i diritti sono tali perché possono essere rivendicati oltre che esercitati,…rinunciarci significherebbe dare ragione a chi pensa che oggi le leggi si debbano fare senza tener conto di ciò che pensa e propone una parte di questo paese di cui anche io e te facciamo parte…Essere e sentirsi parte partecipe di questa CGIL mi rende orgoglioso per il semplice fatto che mi da la possibilità di dire …Ca..o io non sono d’accordo su ciò che sta avvenendo in questo Paese e lo voglio dimostrare mettendoci anche la mia faccia e il mio impegno assieme a tante lavoratrici, lavoratori, precari, esodati, disoccupati e interinali di questo paese…Un abbraccio sincero. Michele.”
Francamente (lo posso dire), non ho più da molti anni la tessera della CGIL (l’ ho scritto anche al Segretario Susanna Camusso – ma non mi ha risposto, non importa), e non perché come disoccupato non posso permettermela, ma perché non mi sono più sentito “rappresentato” da quello che era (probabilmente lo è tuttora) il più grande sindacato dei lavoratori, il fatto è caro Michele che la mia domanda era: “perché siamo arrivati a questo punto?” (un po’ sottile) ma partiva dal passato – per arrivare a questo presente, per rendersi conto meglio si dovrebbe guardare a quelli che in passato hanno guidato il sindacato (tutti i sindacati) e che cosa non hanno fatto, riparare i danni creati non è più possibile, sono stati spazzati via decenni di lotte e diritti che i nostri padri ci avevano lasciato prendendo molte volte le manganellate (invece di migliorare , la vita di chi lavora è peggiorata di molto), il resto lo sai.
Lo dico senza ipocrisia, io ammiro le persone come te che sono tutti i giorni in prima linea e lo so bene che non possono cambiare il corso degli eventi, ma tutti insieme diventiamo “un vento che può spazzare via “quest’aria ferma” che sta portando il nostro stato sociale verso il baratro.
Ti sarai reso conto che nel nostro Paese si paga tutto. Con il passare degli anni i “furbetti” sono riusciti a creare una sorta di sistema a cui nessuno può sottrarsi (si paga anche per non pagare – qui un esempio), siamo in un “circolo” vizioso che ha e sta provocando danni più di 2 guerre mondiali messi insieme, mi auguro con tutto il cuore che l’ attuale situazione si possa cambiare. Ciao Michele e grazie ancora del tuo impegno.
Se volete commentare (mi auguro lo facciate), oppure correggere o integrare con la vostra opinione quanto da me scritto potete lasciare un messaggio, avete tutto lo spazio che volete. Grazie.