Cervi in umido, o cervi castrati, questo è un bel dilemma che da qualche mese sta mettendo in difronte due schieramenti opposti, da un lato i proprietari di colture dei comuni montani del Cansiglio, a loro volta sostenuti anche dai sindaci, dalla parte opposta il Presidente della regione Veneto Luca Zaia.
Oggetto della diatriba i cervi popolano le zone del Cansiglio, che in questi ultimi anni sono aumentati di numero in modo considerevole e che a ragione dei coltivatori sono ormai divenuti alquanto distruttori, e mangiatori di queste zone coltivate ad orto, nonché delle piante boschive di cui anche i cervi si nutrono (e che per far ricrescere ci vogliono decenni) e chiedono l’ abbattimento di almeno una parte di questi cervi.
Di diverso avviso Il Presidente Luca Zaia, che sostiene che il problema può essere risolto ricorrendo alla sterilizzazione degli animali in questione, ipotesi ovviamente avvallata dalle associazioni a tutela degli animali.
A complicare (si fa per dire) la controversia interviene il primo cittadino di Verona Fabio Tosi, che essendo anche appassionato di caccia, e presidente di Federcaccia Veneto, sostiene la tesi dei coltivatori del Cansiglio “contraddicendo” in qualche modo il suo collega di partito Zaia.
Cosa fare allora? I cervi sono animali molto robusti, e posso raggiungere un peso anche di 2 quintali, è naturale che non trovando cibo a sufficienza per sfamarsi quest’ultimi scendano verso le valli i cerca di alimenti e “divorano” tutto quello che trovano e che per loro è commestibile compreso le piante degli orti.
La tesi del Presidente Zaia di sterilizzare i cervi del Cansiglio anche se valida, potrebbe rivelarsi lenta, e molto costosa, più rapida ed economica la soluzione dei coltivatori appoggiati dal Sindaco Tosi (ma molto dolorosa per gli animali).
E’ chiaro che entrambi le soluzioni vanno “pesate” in modo accurato, ma se consideriamo che è stata la natura stessa a “mettere” questi splendidi animali nelle zone montane, e che la vita non si può fermare in entrambi i casi, tenendo conto che ormai la stagione delle coltivazioni volge al termine, e che c’è il tempo necessario affinché che questo problema non si ripresenti il prossimo anno.
Noi di blog avvalliamo la tesi di Luca Zaia (fermo restando il dovuto rispetto per i contadini del Cansiglio, che potrebbero essere risarciti in qualche modo per le loro perdite.
Forse quest’ inverno mangeremo meno cervo in umido, ma sicuramente avremo la gratitudine della “natura”, e dai cervi che resteranno ancora vivi (anche se sterilizzati). Non uccidere gli animali è un segno di civiltà, ma questa è solo una mia opinione.
Vi invito a dire la vostra su questo argomento. Grazie.
Qualcuno fa presto a dire abbattiamoli tanto per loro diventa un divertimento, ma mettetevi dalla parte degli animali!
sono d’ accordo con Zaia meglio sterilizzarli, che ucciderli! Grazie