Lo sapevate? La legge fatta nell’ estate del 2010 dal precedente Governo, ha introdotto nuove norme per il ricongiungimento dei contributi utili per il raggiungimento dell’ età pensionabile. Su richiesta di un “lettore” del blog ho cercato di capire nel dettaglio di cosa si tratta, le informazioni a riguardo trovate in rete non sono soddisfacenti, così se qualcuno dei nostri lettori è afferrato sull’ argomento lo prego di dare seguito a questo “post” eventualmente commentandolo.
Quello che posso dirvi, e che è di mia conoscenza, riguarda il nostro lettore, che è un operaio dipendente di un ente statale come (ad esempio) le Provincie. Fridolo (nome di fantasia), è in procinto di andare in pensione ha lavorato molti anni in ditte private, poi “la fortuna” lo ha assistito portandolo ad essere assunto come operaio stradale presso una Provincia del Nord Italia, in Marzo 2013 raggiungerà i fantomatici quarantatré (43) anni di contributi versati, utili per richiedere l’ uscita dal mondo del lavoro e di conseguenza la oramai famigerata pensione (quasi 43 anni di contributi) grazie alla “bellissima” (scusate il sarcasmo macabro), riforma pensionistica che porta il nome Fornero.
Tutto ok per il pensionando, ma prima deve pero ricongiungere alcuni anni di contributi lavorativi (gli ultimi anni di lavoro, circa 10 anni versati nelle casse INPDAP), fa la richiesta di ricongiungimento all’INPS, e dopo un tempo relativamente breve riceve una risposta alquanto preoccupante: “il ricongiungimento dei contributi richiesti si può fare, tuttavia tale operazione richiede un pagamento Oneroso”. Attenzione non viene specificato come pagare tale “balzello” e soprattutto (cosa più importate), nessun cenno a quanto costerà questa operazione.
Fridolo rimane stupito, lui sapeva che la ricongiunzione era gratis (chi di dovere si è guardato bene di farne la dovuta pubblicità). Ora Fridolo ha riscritto all’INPS chiedendo di sapere quanto verrà a costare tale ricongiungimento.
Mi prendo il permesso di fare a seguito un piccolo esempio, prendendo in esame un modesto operaio che ha lavorato 30 anni nel settore privato, e 13 anni nel settore pubblico (in totale 43 anni di contributi), deve ricongiungere all’INPS i 13 anni lavorati nel settore pubblico, fino al 30 Giugno 2010, l’ operaio poteva ricongiungere gratuitamente tali contributi, ed andare “tranquillamente” in pensione, dopo tale data è stato previsto un pagamento per la ricongiunzione. Quanto?
Come accennato all’inizio dell’ “articolo”, non sono stato in grado di trovare indizi a tale proposito e calcolati su paghe da operaio 1.200/1400 Euro al mese, sono però riuscito a trovare un’ esempio (da verificare – quindi prendetelo con le pinze) che tuttavia è impostato su dirigenti aziendali con paghe “stratosferiche” si deduce dal calcolo fatto, che per ricongiungere all’INPS circa 20 anni di contributi, il dirigente che vuole andare in pensione dovrebbe pagare circa 300.000,00 (trecento mila) euro per tale operazione, una cifra che fa accapponare la pelle, ma parliamo di dirigenti, la loro pensione può raggiungere decine di migliaia di euro all’anno.
Si suppone che per i “poveri” operai le cifre da pagare per il ricongiungimento siano molto modeste (forse!). Tuttavia mi auguro personalmente che i futuri governi sistemino in maniera adeguata e soprattutto senza pagamenti la ricongiunzione dei contributi INPDAP/INPS.
Se volete commentare, correggere o aggiungere altro a quanto da me scritto vi invito a farlo tramite un vostro messaggio. Grazie.
Praticamente, mancano i vesamenti statali, qualcuno non ha versato la sua parte dei contributi, i lavoratori li hanno versati, chi manca secondo voi? Ora l’ INPS chiede ai lavoratori, quella parte dei contributi mancanti.
Tranquilli, sembra che nell’ ultima finanziaria abbiano messo tutto a posto (forse), speriamo bene!
Sono propenso a confermare che il tutto è stato sistemato. Grazie a Dio e a qualche politico che ancora crede nella vecchiaia. Grazie