Il termine bancarotta è oggi comunemente associato al fallimento finanziario di un’azienda o di un individuo, ma la sua origine affonda le radici nella storia medievale, in un’epoca in cui il commercio e la finanza erano regolati da pratiche molto diverse da quelle moderne.
L’etimologia della parola “bancarotta” deriva dall’unione di due termini: “banco”, che indicava il tavolo su cui i banchieri e i cambiavalute operavano nelle piazze pubbliche, e “rotta”, che significa “spezzata” o “distrutta”.
Nel Medioevo, i banchieri che non riuscivano a onorare i propri debiti venivano puniti in modo molto visibile: il loro banco di lavoro, spesso situato nelle piazze delle città italiane, veniva fisicamente spezzato dalle autorità o dai creditori, segnando pubblicamente la loro insolvenza. Questo gesto simbolico serviva a dichiarare che il banchiere non poteva più esercitare la sua attività e che la sua reputazione era compromessa.
Uno degli episodi più significativi legati alla bancarotta avvenne nel 1345 a Firenze, quando un grave crack finanziario colpì alcune delle più importanti famiglie di banchieri, tra cui i Bardi e i Peruzzi. Questi istituti finanziari, che avevano prestato ingenti somme di denaro ai monarchi europei, si trovarono improvvisamente insolventi quando il re d’Inghilterra Edoardo III rifiutò di ripagare i suoi debiti.
Questo evento segnò una delle prime grandi crisi finanziarie della storia e contribuì a consolidare l’idea della bancarotta come un fenomeno devastante per l’economia di un’intera città o nazione.
Il termine “bancarotta” iniziò a comparire nei documenti ufficiali nel XV secolo. La prima menzione normativa risale a un’ordinanza di Carlo VIII di Francia del 1490, in cui il termine “banqueroute” veniva utilizzato per descrivere il fallimento fraudolento di commercianti e banchieri.
Nel corso dei secoli, la bancarotta divenne un concetto giuridico sempre più definito, distinguendo tra bancarotta semplice (dovuta a cattiva gestione o imprudenza) e bancarotta fraudolenta (quando il fallimento era causato da frodi o sottrazione di beni ai creditori).
Oggi, la bancarotta è regolata da precise normative in ogni paese. In Italia, il reato di bancarotta è disciplinato dal Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267, che distingue tra bancarotta fraudolenta e semplice.
Negli Stati Uniti, il termine “bankruptcy” è utilizzato per indicare il fallimento, ma il sistema americano consente anche il fallimento personale, permettendo agli individui di ristrutturare i propri debiti attraverso procedure legali.
La bancarotta, pur essendo un evento drammatico per chi la subisce, è anche parte integrante del sistema economico moderno, permettendo alle aziende di riorganizzarsi e ripartire dopo un periodo di difficoltà finanziaria.
La storia della bancarotta è un viaggio attraverso secoli di evoluzione economica e giuridica. Da un gesto simbolico nelle piazze medievali alla complessa legislazione moderna, il concetto di bancarotta ha sempre rappresentato il confine tra successo e rovina nel mondo della finanza.