Il maltempo che sta flagellando tutta l’ Italia in queste ultime settimane non accenna a diminuire, pioggia e vento stanno ormai diventando una “spina nel fianco” di tutte le regioni italiane che affrontano come meglio possono questa situazione di emergenza nazionale.
Nel Veneto la situazione non è tra le migliori, anzi, io stesso che scrivo il post vi posso assicurare che qui in provincia di Venezia i campi sono pressoché ridotti ad una pozzanghera di acqua e fango, i piccoli “fossi” e canalette sono ormai a livello di guardia.
Va un po’ meglio per quanto riguarda il Naviglio Brenta che attraversa la Riviera del Brenta formata da diversi comuni, nonostante il suo livello si è alzato abbastanza, resta comunque nella “normalità”. In questi ulti anni il clima del nostro paese è cambiato, quelle che una volta (a memoria degli anziani) erano le “stagione” ora sembrano essere scomparse, resta soltanto l’ estate e l’ inverno, con caldo insopportabile umido per il periodo estivo, freddo, pioggia e nevicate abbondati nel periodo invernale.
Ma se in provincia di Venezia le cose sono relativamente “tranquille” lo stesso non si può dire delle altre provincie Venete, i comuni del padovano, vicentino e trevisano, nonché la provincia di Belluno (con neve alta 2 metri) sono pressoché sommersi da una “bomba” d’ acqua che non smette da otre una settimana; allagamenti, smottamenti e frane stanno mettendo in ginocchio tutta la zona del Nord Est, e al presidente della Regione Veneto Luca Zaia non è rimasto altro che chiedere lo stato di calamità naturale.
Esercito, protezione civile e volontari stanno ormai da giorni cercando di salvare il più possibile da cotanta furia naturale, mettendo al riparo quello che si può ancora salvare (persone animali, macchinari). Il clima è cambiato nell’ ultimo ventennio, cementificazione selvaggia, la mancanza di un piano di emergenza nazionale aggiornato (quello che c’è non sembra funzionare al meglio), costruzioni su zone a rischio fatte da persone senza scrupoli e l’ inadeguata pulizia di canali, torrenti e fiumi creano danni incalcolabili per tutto il paese, ma forse chi di dovere ha ben altre priorità da seguire, mentre le persone colpite dal maltempo perdono in qualche giorno quello che si erano “costruiti in un vita.
Al momento in cui scrivo questo post vi posso dire che nelle zone del Mirese in provincia di Venezia ha smesso di piovere, tuttavia il tempo resta molto nuvoloso e non escludo che ricominci piovere (come al solito); le previsioni fatte dagli esperti meteo, non danno notizie “confortanti” pioggia e neve fino a Domenica 9 Febbraio poi si vedrà.
Intanto, diversi fiumi del Veneto fiumi in queste ultime ore stanno raggiungendo il livello di “guardia”, e se non smette di piovere le conseguenze potrebbero essere disastrose.
Resta il rammarico per le famiglie che ora si trovano in difficoltà, famiglie con le case e i campi allagati e che vedono il loro futuro compromesso dalla “furia naturale”, ma come al solito arriverà qualche personaggio che prometterà loro che tutto si risolverà nei migliore dei modi e in breve tempo, e che per le loro perdite saranno risarciti.
Queste “promesse” è decenni che continuo a sentirle, ma sono una sorta di “girotondo” che non arriva mai al dunque. Se volete lasciare un messaggio scrivete. Grazie.