Questa notizia dell’ Operatore Ecologico Veritas non potevo di certo lasciarmela “sfuggire” (ringrazio gli amici di Facebook che me l’hanno segnalata), avrei commesso una “mancanza” non di poco conto, perché sono queste le cose che vorrei scrivere sul blog (anche se la notizia in se stessa è un po’ preoccupante), nel senso che certi avvenimenti di violenza e/o tentata non dovrebbero succede, o almeno che il tutto si risolva nel migliore dei modi senza che nessuno si faccia male.
Vediamo cosa realmente è successo: la notizia è stata riportata dal quotidiano on line “La Nuova di Venezia e Mestre” (qui il link) circa 20 giorni fa e riporta un gesto di altruismo di un Operatore della Veritas conosciuta Municipalizzata di proprietà del comune di Venezia, Chioggia ed altri diversi comuni dell’ entroterra veneziano.
Da quanto riportato sulla “testata” veneziana e da quello che io ho potuto “percepire” sembra che una giovane ragazza di origini russe si trovasse la mattina presto (intorno alle 6.30) di Giovedì 17 Luglio 2014, proprio nei pressi del lungomare del Lido e la stessa era inseguita da un “malintenzionato” di origini NordAfricane (come dichiarato dalla giovane che tuttavia precisa di non esserne sicura) che sicuramente non voleva certo sapere che ora era, vistasi in pericolo alla ragazza non è rimasto altro che gridare aiuto e dirigersi proprio verso l’operaio della Veritas che Puntualmente e fortunatamente a quell’ora si trovava sul posto di lavoro.
Massimo Riccioli questo il nome dell’ “eroe” che racconta l’ episodio spiacevole: “stavo ripulendo come tutte le mattine l’arenile della spiaggia libera e tutto mi sarei immaginato tranne vedere una ragazza che correva chiedendo aiuto. Si è diretta verso di me perché chiaramente cercava soccorsi, dal momento che era inseguita da un uomo che ormai non le era più molto distante. Se non ci fossi stato io, di sicuro l’avrebbe raggiunta in pochi metri. Non sono riuscito a distinguerne il volto, ma era alto, e non saprei dire nulla di più. Nel momento in cui mi ha raggiunto ho lasciato gli attrezzi e ho cercato subito di aiutarla. Per fortuna parlava anche in inglese, così ci siamo capiti e mi ha spiegato cosa stava succedendo. Appena mi ha raggiunto l’uomo che la inseguiva è scappato verso gli alberi che si trovano davanti l’ex ospedale e non lo abbiamo più visto. Allora ho chiamato la Polizia chiedendo aiuto, visto che queste cose non ti capitano tutti i giorni davanti agli occhi. Ho accompagnato la ragazza fino all’uscita della spiaggia e l’ho affidata agli agenti che l’hanno subito portata nei loro uffici per ricostruire quel che era avvenuto. E’ pazzesco che possano succedere cose del genere, non oso immaginare che fine avrebbe potuto fare quella giovane, se non ci fossimo stati noi a lavorare a quell’ora lungo l’arenile.”
La ragazza in evidente stato di choc ha poi raccontato tutto alla Polizia. Tutto finito per il meglio dunque, ma sembra che non sia la prima volta che succedono episodi simili, in passato ci sono stati altri casi.
Allora, in rete ne tantomeno su YouTube non ho rinvenuto video che possano descrivere il salvataggio/aiuto di un’ Operatore Ecologico nei confronti di altre persone, quindi ho preferito (per sdrammatizzare) proporvi un filmato (divertente) di un’Operatore (porta a porta) molto arrabbiato per qualcosa che evidentemente non funziona o in quel frangente va storto e non rappresenta in nessun modo quanto scritto in questo post.
A Massimo vanno i complimenti miei (per quello che possono valere) e credo di tutte le persone per bene. Bravo Massimo! Voi cosa ne pensate di questi spiacevoli “incidenti”? dite la vostra scrivendo un messaggio. Grazie.
Non la vogliono smettere, ci vorebbero più controlli c’è sempre qualche malintenzionato la mattina presto