Faccio subito chiarezza, non si tratta di un “post” a sfondo politico, come qualcuno potrebbe pensare perché “ingannato” dal titolo, ma è solo una considerazione fatta da un’ operatore ecologico che mi ha fatto pervenire una lettera spiegandomi alcuni “sotterfugi” che gli stessi netturbini utilizzano in modo tale da fare meno “fatica” fisica, o meglio, per far sgobbare il “prossimo”. In poche parole, come detto da qualcuno anni fa: “gli operai si combattonotra loro” (la frase originale è più “piccante” preferisco non scriverla), mentre il datore di lavoro si diverte”; ovviamente i presi di “mira” sono i nuovi assunti, o quelli che vengono chiamati durante i l periodo estivo (all’oscuro di questi trucchetti), e non importa l’ età, o il grado di istruzione, se sei donna/uomo, quello che conta è fare meno fatica, e possibilmente farla fare agli altri.
Altra cosa da tenere in considerazione è che questo “trucchetto” riguarda solo la famigerata raccolta “porta a porta”, in altri contesti non avrebbe senso. Ritornando all’inizio del post, non si parla di “politici”, ma comunque di “politica” di come fregare il prossimo, e scusatemi ma non siamo tanto distanti!
“Ci sono voluti più di 3 anni come operatore ecologico precario, è l’ho scoperto per caso grazie a una “contraddizione” in cui è incappato uno di questi “furbetti. Inizia così la lettera di Arutazzaps (nome di fantasia), che continua: forse non tutti sanno come funziona la “micidiale” raccolta “porta a porta”, ma vi posso assicurare che in quei comuni in cui è praticata, l’ operatore ecologico (solo quelli che sono in “pedana” nel retro del camion) fanno una fatica non indifferente; è probabile che la situazione sia diversa da comune a comune, ma nel mio caso la raccolta viene svolta in una comunità situata appena fuori Mestre Venezia, e che si trova in provincia di Treviso. Come funziona? Il personale come accade in questi contesti, è sempre sottodimensionato, quindi ogni operatore ecologico si ritrova a sollevare circa 20/25 quintali di rifiuti in 4/5 ore e con qualsiasi tempo (detto così sembra una cosa del tutto normale, ma per essere consapevoli si dovrebbe provare in prima persona, e poi tranne le dovute conclusioni), il tutto è fatto passare per sostenibile da professionisti che adottano non si sa quali tecniche per la “misurazioni”, naturalmente nulla da obbiettare nella professionalità, ma spesso questi signori sono dipendenti dell’ azienda stessa (il controllore è pagato dal controllato), se poi ci mettiamo sindacalisti compiacenti (quelli che si sono “sistemati”, e sistemato parenti ed amici nelle municipalizzate), allora il quadro è chiaro! Torno al punto del “nocciolo”; come accennato prima, a volte nei comuni, dove ci sono vie con molta densità di abitanti, si rendono necessari 2 operatori in “pedana” che stanno nel retro del camion, e che svuotano i “Bidoncini” (peso a vuoto medio di 2 ½ chili), ora, il solito “furbetto” si posiziona sulla parte sinistra (che comunque risulta essere la più pericolosa, in quanto ci si trova in centro strada, e una distrazione potrebbe risultare fatale), questo però gli consente per ovvi motivi con molte strade a doppio senso di marcia, di non svuotare (li svuota sempre quello sulla destra) diversi “bidoni” (diciamo tra i 60/100 ), con il risultato che quello che opera a destra solleva diversi quintali di rifiuti in più, mentre quello sinistra (il furbetto) a fine turno è molto, ma molto meno affaticato. E’ probabile che questo genere di raccolta in un prossimo futuro venga “abbandonata” (io come operatore ecologico in pedana me lo auguro), perché non sarà sostenibile per le nuove generazioni per questo tipo di raccolta (è una mia opinione). Per concludere, alcune aziende che praticano questo tipo di differenziata non fanno distinzione tra sesso e/o età, non importa se sei donna o uomo, o se hai 20/60 anni per loro è uguale“.
La lettera di Arutazzaps, è di diversi mesi fa, ma noi del Blog prima di pubblicarla siamo andati a verificare di persona quanto sostenuto dal nostro lettore. E’ tutto vero, e aggiungo che l’ operatore ecologico (Arutazzaps) in alcuni particolari è stato “troppo accomodante” (la realtà è più tragica), abbiamo anche fatto delle foto, e prodotto un video che ci riserviamo di pubblicare più “avanti” insieme ad altri “post”, dove si potrà capire come in queste grandi aziende esistono anche “figli di un Dio minore”.
Queste società (alcune) che dovrebbero avere l’ obbligo (almeno morale) di proteggere la salute dei propri dipendenti, fanno di tutta l’ erba un fascio. A Voi ogni logica conclusione. “Parlare, è di gran lunga molto meno faticoso che fare l’ amore”. meditate gente, meditate!
I soliti furbetti di quartiere, sono appertutto!
Brutta faccenda, ma dove opera questa azienda? e soprattutto come si chiama?
(moderatore: l’ azienda si chiama multiServizi, e “opera” nel territorio della Sugonia Occidentale)