Questa è stata una settimana dolorosa per il Veneto. Era molto che non scrivevo sul blog di questi drammatici eventi che si consumano nell’ ambiente famigliare con risvolti molto tristi legati in qualche modo al mondo del lavoro, disoccupazione e precariato.
Avevo quasi smesso di parlarne ma non tanto perché questi suicidi erano finiti, anzi, dall’inizio della crisi economica che non accenna a diminuire i suicidi ci sono sempre stati, potrei dire che sono aumentati in modo esponenziale dopo la riorganizzazione delle pensioni voluta dal governo Monti e che porta la firma dell’ ex ministro Fornero che con l’ attuale riforma fa di tutta “l’erba un fascio”.
I suicidi dovuti alla disperazione su questo argomento ci sono di continuo quasi tutti i giorni, ma questi avvenimenti sono solo quelli di cui veniamo a conoscenza, di altri (molti), non se ne ha notizia.
Questo suicidio a Oriago di Mira in provincia di Venezia è uno dei tanti (ultimo in ordine cronologico nella zona del miranese, un’ altro dramma simile è successo anche a Camposampiero in provincia di Padova) ma deve (mi auguro) far riflettere una volta per tutte chi di dovere, perché il lavoro è una priorità, non uno “sport” di cui a volte si può fare a meno!
Aveva 55 anni era un padre di famiglia, dipendente della nota catena di vendita all’ingrosso Metro e lavorava presso il deposito di Marghera in via Colombara, non sono ancora chiare le motivazioni che lo hanno portato a questo gesto estremo, ma sta di fatto che ha scritto un biglietto di addio per la figlia e poi si è tolto la vita nel garage di casa.
Da quanto ho potuto leggere su Gazzettino di Venezia, a per lui mancavano pochi anni di lavoro poi sarebbe in pensione, un traguardo che non vedeva l’ora di “tagliare” per potersi dedicare pienamente alla famiglia e quelle che erano le sue passioni.
Non mi è dato a saper il suo nome, ma ha lasciato un biglietto indirizzato alla figlia e alla moglie: “ciao ti voglio bene, anche alla mamma, dalle un bacio”. Chiedendo anche scusa per quello che stava per fare.
Mi scuso se in questo genere di post “mischio” il dramma vero e proprio (alle famiglie vanno le mie e credo di tutta la gente onesta del nostro paese più sentite condoglianze), con i dramma dei disoccupati, ma è mia opinione personale che la disoccupazione o lo stato di assoluta precarietà che ormai nel nostro paese sta diventando insostenibile sia la causa principale di questi suicidi.
Se volete lasciare una vostro parere avete tutto lo spazio che vi occorre. Grazie.