Si chiamava Mehdi Es Sahel, era un ragazzino di 13 anni, è scomparso tragicamente in una tiepida mattina di Aprile 2010, mentre con la sua bicicletta stava percorrendo l’argine destro del canale Novissimo a Mira, in provincia di Venezia, proprio dalla parte dove manca il guard rail (che tuttora manca); stava andando a scuola come tutti i ragazzini della sua età, ma quel giorno di Aprile, forse a causa dello zaino troppo pesante, o per qualche distrazione, è caduto nel canale.
Nessuno in quel tragico momento aveva visto nulla, solo una passante diversi minuti dopo, aveva notato un cappellino galleggiare sull’acqua ed ha chiamato i soccorsi, come scritto dai quotidiani locali all’epoca, anche un giovane che passava di li con il motorino, aveva cercato di salvare il ragazzo tuffandosi nel canale, ma oramai era troppo tardi, il corpo del piccolo fu ritrovato, e portato a riva dai pompieri-sommozzatori di Mira, con i genitori straziati dal dolore che attendevano vicino all’argine.
Mi sento coinvolto non solo emotivamente, ma anche personalmente, ed ho gli occhi lucidi mentre sto scrivendo questo ricordo per Mehdi Es Sahel, un ricordo che mi resterà impresso nella memoria per sempre.
Quella tragica mattina, io, mi stavo recando presso il magazzino comunale che dista un paio di chilometri da casa mia, lavoravo presso il comune di Mira, perché come disoccupato mi ero iscritto come LSU (lavoratore socialmente utile) per aiutare gli operai nelle attività quotidiane, per raggiungere il magazzino utilizzavo la bicicletta, percorrevo quasi ogni giorno quella strada perché pianeggiante, era più lunga di circa 500 metri ma pianeggiate; raramente utilizzavo la strada più corta, perché c’è un sottopasso, in discesa mi andava bene, ma per salire dovevo smontare dalla bicicletta e camminare.
Ero in ritardo, proprio quella mattina ero in ritardo, non feci la solita strada, ma presi quella del sottopasso una direzione parallela, ma totalmente diversa, arrivai in magazzino ugualmente in ritardo, forse di 5 minuti, forse meno, ma poco dopo, lasciando il posto, io ed i miei compagni di lavoro udimmo le sirene, forse dei pompieri, forse erano quelle dell’ambulanza.
Quando una strada cambia il destino di una vita, se avessi fatto la solita via, sarei arrivato proprio dove era caduto Mehdi, forse qualche secondo prima, forse qualche secondo dopo, i tempi erano giusti, ma la strada era sbagliata! Termino qui scusate.
Se volete commentare (e mi auguro lo facciate), o, correggere quanto scritto, oppure se qualcuno ha altri particolari su questo tragico fatto successo anni fa, e volete aggiungere altro a seguito del post, vi invito a lasciare un messaggio. Grazie.
Il filmato non è pertinente, ma tratta proprio del canale in questione, dove si può notare che da un lato (Sinistro) esiste il guard rail, mentre dal lato destro no!
Storia triste!