Non poteva essere altrimenti visto il disastro di questi ultimi anni che i partiti ed altre forze politiche hanno continuato ad alimentare senza “voltarsi indietro”, le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria sono state una conferma dell’ ormai enorme disagio che il nostro Paese sta vivendo anno dopo anno, giorno dopo giorno. Il “nostro” Premier Matteo Renzi esulta la vittoria del Centro-Sinistra (schieramento molto strano in questi ultimo decennio) confermando la mia modesta opinione: quella di “non voltarsi mai indietro”, non importa quanti hanno votato (non interessa) ma chi ha votato.
Non posso stare zitto davanti a questo ennesimo disastro elettorale, i segnali c’erano già stati ma come al solito sono stati ignorati in quanto “alla politica” non interessa quanti cittadini si recano alle urne ma chi si reca alle urne, fossero solo 2 persone su 100 a esprimere il voto “la politica” vincerebbe lo stesso d’altronde il sistema è stato calcolato appositamente per queste evenienze.
Chi ha vinto? Bella domanda, la risposta è sotto gli occhi di tutti basta guardare i risultati che oggi tutti i quotidiano mostrano in prima pagina, in Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (centrosinistra) diventa Presidente di regione con il 49% seguito da Alan Fabri (centrodestra) con quasi il 30%, tonfo invece per la candidata di “Beppe Grillo” Giulia Gibertoni (Mov. 5 Stelle) che si è fermata 13,3%. Come scritto sopra Stefano Bonaccini diventa Presidente dell’ Emilia-Romagna con il 49% dei voti (ma il 49% di quanti, e soprattutto di chi?). Su questo punto voglio (più avanti) fare una mia considerazione.
Stessa “musica” anche in Calabria, qui la percentuali di votanti è stata leggermente più alta, da questo (secondo la mia opinione-che mi tengo) si capisce chi ha votato. Mario Oliviero (Centrosinistra) diventa Presidente della regione con il 61% delle preferenze (di quanti hanno votato-ovviamente), Wanda Ferro candidata del Centrodestra ha ottenuto il 24% dei voti, mentre il candidato del Centro Nico D’ Ascola ha “raccolto” circa il 9% dei voti.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche se conferma l’ enorme calo di adesioni al voto (alcuni giornali non danno molto eco a questa dato), dichiara che è stata una vittoria netta. Effettivamente i numeri parlano chiaro (altro che il 40% delle elezioni Europee), in questo caso in Calabria il neo Presidente ha avuto oltre il 60% dei voti, ed in Emilia Romagna il 49% risultati molto aldilà delle percentuali Europee.
Tutti contenti dunque (tranne le opposizioni), tuttavia se questa è una “vittoria” per i “soliti”, mi permetto di esprimere la mia opinione su questi dati (fermo restando che gli stessi sono destinati a cambiamenti nel risultato finale-anche se di poco).
Secondo il mio parere ci troviamo di fronte ad un “voto di protesta”, meglio sarebbe dire un non voto. E’ chiaro che in questi ultimi anni a pagare questa crisi e gli sbagli continui (che si continuano a fare) di chi ha diretto il Paese sono stati gli operai, più nel dettaglio a risentirne pesantemente sono stati quelli che lavoravano (uso il passato-ci sta tutto) nel settore privato, gli ultimi dati sono allarmanti, un Miliardo di ore di cassa integrazione, disoccupati e precari in continuo aumento, incertezza sul futuro hanno dato questi che oggi sono i risultati elettorali in queste 2 regioni italiane. Chi è andato a votare? Sicuramente chi se lo è potuto permettere: tutti (o quasi) i dipendenti pubblici, che anche su “mille” difficoltà la crisi l’ hanno vista passare “stando alla finestra” (quando hai una paga sicura le cose si vedono diversamente), sono andati a votare quanti dalla politica trovano beneficio, molti pensionati che sperano ancora di vedere qualche “miracolo” nella loro “piccola” pensione (ovviamente non tengono presente che hanno una pensione misera-perché altri devo percepirla dieci volte tanto).
Torno alle percentuali dei votanti, si, perché si fa presto a parlare di “vittoria” (ma quale vittoria). Faccio un esempio prendendo in esame la regione Emilia-Romagna dove il neo Presidente ha avuto il 49% delle preferenze, se consideriamo che c’è stata un’ affluenza dei votanti (in entrambe le 2 regioni) che in media arriva al 40% (massimo) si suppone che su 100 votanti solo 40 hanno espresso il loro voto, da qui si deduce che il neo Presidente Stefano Bonaccini ha ricevuto circa 20 voti su 40, il resto del conteggio viene da se.
Ideale sarebbe sapere quanti Milioni di elettori in totale in Emilia-Romagna (così come in Calabria), hanno diritto al voto da quest’ultimo dato si avrebbe un’ idea maggiore di chi ha votato, certo è che non mi sembra un dato positivo essere eletti con “pochi” voti ma il sistema vuole così. Se valesse la stessa regola per i Referendum queste elezioni regionali andrebbero annullate, ma con la regola dei Referendum probabilmente si farebbero consultazioni elettorali ogni mese.
No Signor Presidente del Consiglio, i numeri sono chiari: non può dire che è stata una “vittoria”, i Presidenti della regione Emilia-Romagna e Calabria non hanno avuto la maggioranza espressa dai cittadini, hanno avuto una “maggioranza di una minoranza” a cui probabilmente il sistema va bene così. (qui un esempio più autorevole)
Come è consuetudine si dirà che quelli che non si sono recati alle urne “hanno delegato” gli altri per loro, ma non sono d’ accordo, di questa frase si è abbondantemente abusato in questi ultimi 2 decenni, credo per “mascherare” quello che è la reale visione del nostro Paese. I votanti sono stati in netto calo, ma probabilmente (dato da controllare), i rimborsi elettorali verranno elargiti su tutti gli aventi diritto al voto (si vince sempre!)
Mai siamo scesi cosi in “basso” un terzo degli italiani ha deciso per tutti e questo francamente non mi trova d’ accordo. Quanto scritto in questo post è solo una mia opinione. Se invece volete commentare (mi auguro lo facciate) aggiungere o correggere quanto da me scritto fin qui magari con ulteriori dati, il blog è a vostra disposizione. Grazie.
Mi scuso per il video a seguire, ma personalmente quello che viene esposto nel filmato rispecchi la brutta situazione che “stiamo” (per molti-non per tutti) vivendo nel nostro bel Paese.
Ha ha, fanno finta di niente. Anche Salvini crede di avere avuto successo (incredibile!).