Così non va – non va proprio, sto perdendo lentamente la “fede” arrivato al settimo anno da disoccupato credo che oramai si improbabile (se non addirittura impossibile) che alla mia età (ultra cinquantenne) io possa rientrare nel mondo dell’ lavoro, questo sciopero generale non cambierà nulla forse era il caso di cominciare con le proteste vere un paio di decenni fa, ma ora mai quello che è stato perso (tutto) non si può recuperare, ci vorrebbe un “rewind” significativo ma dove lo troviamo un governo disposto a dare credito alle cose del passato (che erano vincenti)?
Nella mia stessa situazione ci sono decine di migliaia di persone che sono costrette a vivere (sarebbe meglio dire sopravvivere) con niente, così come ci sono milioni di disoccupati più o meno giovani che aspettano di trovare lavoro, ma anche i recenti provvedimenti attuati dal questo governo non porteranno ai risultati sperati, non ci saranno posti di lavoro, o almeno non tutti quelli che realmente servono.
Sciopero generale, questa parola negli ultimi venti anni ha assunto un suono alquanto strano, direi “sinistro”, diverso era lo stato d’ animo nei primi anni ottanta ma allora c’erano persone che lottavano per un ideale che lentamente ma inesorabilmente è stato sgretolato da anni di “malaffare” e a pagare sono stati solo ed esclusivamente le persone che con il proprio lavoro tiravano avanti dignitosamente con la famiglia.
“Dove erano i Sindacati quando gli operai venivano licenziati e lasciati nella disperazione più assoluta – morivano di fame – e si suicidavano?” Già dove erano? Questa domanda fatta dal Primo Ministro Matteo Renzi ed indirizzata a quelli che ora vogliono riprendersi indietro un’ identità ormai perduta, pesa come un macigno e non lascia troppi visioni su quello che sarà il futuro dei disoccupati italiani.
Dovera i sindacati? E dove erano anche i politici di Sinistra (una volta c’erano – li avevamo votati!)? Mi prendo la “licenza” di rispondere, forse peccherò di presunzione, mi scuserete ma la mia risposta si basa su trentasette anni di lavoro.
I Sindacati come li conoscevamo erano intenti e preoccupati a creare una rete capillare di agenzie interinali per accogliere i disoccupati disperati che cercavano lavoro, ma i disoccupati ancora non c’ erano (non almeno in quantità tale da richiedere tanti uffici sparsi per l’ Italia).
Presto fatto, i politici si sono invece attivati per fare in modo di creare questi disoccupati, il risultato è ora sotto gli occhi di tutti (anche se si fa finta di non vedere).
Un tacito accordo, o un’ accordo? Un mio fratello è andato via dal nostro Paese molti anni fa (non so se ha fatto la scelta giusta – ma credo di si), lui in questo contesto mi dice sempre che “abbiamo creduto in un sogno sbagliato” e francamente non so come dagli torto.
Quando c’è una crisi di queste proporzioni (voluta on non voluta), deve essere una crisi per tutti, non per i soliti operai (e sempre del settore privato), forse era il caso di far lavorare un po’ meno tutti ma avremmo lavorato tutti, Ma dove erano i Sindacati?
Questo sciopero generale a cui parteciperanno milioni di persone, non credo risolverà la situazione, come scritto sopra ci vorrebbe un “rewind” ma recuperare cento anni di sacrifici con lotte per il lavoro fatti dai nostri padri credo si quantomeno impossibile, è stato “spazzato via tutto, abbiamo perso il lavoro, la sanità, le scuole, le strade ecc…
Sto perdendo la fede nel Sindacato (nella politica l’ho persa due decenni fa) mi auguro che qualcuno faccia in modo che io possa crederci ancora. Riproviamoci!
Se volete commentare o aggiungere altro vi invito a scrivere. Grazie.
Artists like this make life so much simpler.
Artisti come questa vita fanno molto più semplice.