Esperienza positiva? In “generale” potrei dire di si! Nonostante alcuni particolari che meritano una “riflessione” alquanto accurata. Inizia così la “lettera” di Oiram, che ci racconta l’ esperienza dei due giorni passati in un seggio elettorale (come scrutatore) in periferia di Mira un comune situato lungo la rinomata Riviera del Brenta in provincia di Venezia, che prosegue: ho “superato in cinquanta” da diversi anni, ma è solo grazie alla continua insistenza delle mie figlie che mi sono iscritto presso  l’ufficio elettorale del mio comune (iscrizione fatta qualche anno fa) ed è anche grazie a loro che posso riportare quanto accade in un seggio elettorale (che sostanzialmente sono tutti uguali).

Anche dal punto di vista economico non mi è dispiaciuto fare lo scrutatore (sono disoccupato da tempo) e qualsiasi fonte di reddito pur se piccolo può fare comodo. L’ “avventura” inizia qualche settimana prima (generalmente 3), con il Messo comunale che viene a casa e ti notifica che sei stato scelto come scrutatore ai seggi elettorali, (non è obbligatorio accettare, ma devi darne comunicazione all’ ufficio elettorale in tempo utile), salvo diverse tipologie (referendum, comunali, regionali) le elezioni si svolgono nei giorni di Domenica dalle 08.00 alle 22.00, e Lunedì dalle 07.00 alle 15.00; ma per preparare la “macchina” elettorale il Presidente di un seggio, e i “suoi” scrutatori si recano il pomeriggio del giorno prima (Sabato), e iniziano ad organizzare il seggio elettorale, gli scrutatori cominciano attaccando in diversi punti (muri, porte, ecc..) i manifesti che rappresentano tutti i partiti sia alla Camera dei Deputati, sia al Senato della Repubblica.

Si mettono in evidenza anche cartelli con i divieti del caso, e preparano le urne (generalmente scatole in cartone), mentre il Presidente nomina il Segretario, e il vice Presidente del seggio, e insieme a loro controlla e convalida tutti i registri dove vengono annotati i dati degli elettori, fatto questo, e controllato che tutto si pronto (compreso il numero delle cabine elettorali e del seggio stesso), il Presidente “sigilla il seggio”, apponendo sulle finestre, le urne, e la porta di entrata lo scotch con la sua firma, e quella degli scrutatori; la mattina seguente (Domenica) il Presidente, circa quindici minuti prima, appurato che siano presenti almeno due/tre scrutatori toglie i sigilli al seggio e dà le ultime istruzioni agli scrutatori soffermandosi su qualche scrutatore “novello” (come nel mio caso) che fa domande su cosa, e come, alle 08.00 in punto il Presidente dichiara aperto il seggio, e gli elettori posso da quel momento iniziare a votare.

Il resto della giornata per un scrutatore passa seduto ai tavoli registrando i dati degli elettori, controllando la tessera elettorale, e un documento d’ identità (per quelle persone che non sono “conosciute” dal scrutinatore stesso), prepara aperte le schede elettorali, indica a qualche persona anziana l’ urna esatta dove va inserita la scheda di colore esatto, mette il timbro, e la data di avvenuto voto, e altri piccoli dettagli che non ricordo; il tutto si svolge nel migliore dei modi con i “colleghi” e il Presidente, che a turno si alternano a svolgere le varie funzioni mentre gli altri sono impegnati nella pausa pranzo, pausa “fumo” e altre necessità che sorgono durante la giornata.

Non vi nascondo che per me fare lo scrutatore è stata una bella esperienza, all’inizio ero molto insicuro, ma poi grazie all’aiuto di Antonella, Claudia, Maurizio, Pietro, e Greta mi sono piano piano tranquillizzato (cosa importante la tranquillità in questi casi) anche se qualche errore si fa “sempre” e comunque sempre coretto dai più esperti; non dovrebbe accadere mai niente di spiacevole nei seggi elettorali, ma come in ogni qualsiasi evento che richiama molte persone c’è sempre qualcuno che vuole dire la “sua”, così a un certo punto della giornata arriva il “solito” ignorante (c’è sempre), che richiama in modo abbastanza maleducato e a voce alta uno scrutatore che ha il telefono sul tavolo (usato come calcolatrice per fare il conteggio e le percentuali dei votanti) che a suo dire (da qui lì ignorante) viola la legge nr. 96 del Maggio 2008, richiami a voce alta indirizzati anche al Presidente è il solito “provocatore” che ovviamente spera in una reazione di qualche presente (chissà a che scopo?) ma mai come in questi casi è determinante mantenere la calma e cercare di tranquillizzare e spiegare al “provocatore” che il telefono sul tavolo è consentito tenerlo, e che invece è assolutamente vietato portarlo nella cabina elettorale se il telefono stesso è munito di fotocamera, ma il “signore” in questione non ha voluto sentire ragioni, vota e abbandona il seggio borbottando frasi incomprensibili.

Fortunatamente non è successo nulla a “livello fisico”  e il presidente ha desistito di chiamare le forze dell‘ordine presenti, che sarebbero intervenute portando via il “maleducato”, tutto è ritornato alla normalità dopo qualche minuto, anche se noi del seggio siamo rimasti un po’ scossi dell’ accaduto.

Ma vediamo il punto principale della Legge che vieta i telefonini nelle cabine elettorali, ecco il testo: “non si possono introdurre, all’interno delle cabine elettorali, telefoni  cellulari  o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Chiunque contravviene a questo divieto è punito con l’ arresto da tre a sei mesi e con l’ ammenda da 300 a 1.000 euro” (Articolo 1, comma 4, del decreto legge 1° aprile 2008, n. 69, convertito dalla legge 30 maggio 2008, n. 96). Questo “passo” di legge viene affisso in diversi punti del seggio, ed è scritto con caratteri “cubitali”.

Quando arrivano le ore 22.00 di Domenica, il Presidente dichiara chiuso il seggio (possono votare quelli che sono all’interno del seggio stesso) la procedura di chiusura è uguale alla precedente (scotch e firma sulle finestre sulle urne, e la porta), si riapre Lunedì mattina alle ore 07.00 con le stesse modalità, il Presidente dichiara chiuso il seggio alle 15.00 di Lunedì, e presenti i rappresentanti di lista (partiti) si avvia lo sfoglio delle schede (prima il Senato, poi la Camera), finito lo sfoglio delle schede di ambedue le “camere”, e controllato che tutto sia stato registrato sugli appositi registri, e fatto in modo esatto e “trasparente”, si sigillano le schede elettorali e i relativi verbali e quant’altro dato dal ministero dell’ Interno, in appositi buste speciali  timbrate e firmate sulle “aperture” che il presidente del seggio provvederà a portare all’ufficio preposto.

Per un seggio che ha circa 1.000 elettori, e con 6 scrutatori (compreso il Presidente) se tutto e filato “liscio” in circa 3-4 ore le operazioni (compresa la chiusura), dovrebbero concludersi  definitivamente, in caso di qualche errore la “cosa” diventa molto lunga, a volte è necessario ripetere il conteggio.

Per chi (come me) non ha fatto studi “superiori l’ impatto con la realtà del seggio non è delle migliori, ma come detto in precedenza ci sono persone straordinarie come il Presidente del seggio (che è la persona più competente), che riescono a farti capire subito in modo semplice e chiaro quello che devi fare.

Un particolare che ho appurato e di cui non ero a conoscenza, le matite fornite dal Ministero sono realizzate con un materiale speciale atto ad impedirne il cancellamento del segno sulle schede, smarrire una matita data in consegna comporta una multa di circa 200,00 euro;  voglio parlare anche di qualche nota “dolente” riguardo le elezioni, mi sembra che ci sia un grandissimo spreco di carta, siamo nel 21° secolo e in piena era digitale, forse sarebbe il caso di pensare al voto elettronico con una carta d’ identità elettronica che faccia anche da tessera elettorale (all’incirca come fanno le Banche con i pagamenti nei negozi), ma mi rendo conto che per fare questo l’ Italia dovrebbe avere una copertura capillare di “banda digitale” (adsl), ma qui entriamo nella “fantascienza”.

Le mie figlie mi hanno chiesto se ripeterò l’ esperienza da scrutatore, io da parte mia posso dire che se ci sarà (almeno) lo stesso Presidente di seggio lo farò con entusiasmo. Mi sento di consigliare ai fumatori che si troveranno a fare questa esperienza da scrutatore di non fumare (anche se è molto dura) o almeno di rimanere fuori dal seggio per qualche minuto, e di lavarsi le mani e il viso ogni volta che si torna dentro, in quanto potrebbe esserci qualche scrutatore incinta.

Termino qui, voglio ringraziare i miei “colleghi” di seggio e in particolare Antonella “ragazza” straordinaria in tutti i sensi, che con pazienza e semplicità mi ha spiegato e fatto conoscere tutte le operazioni attinenti al seggio. Io personalmente non credevo ci fossero persone così giovani con tanta sicurezza, e capaci di dare istruzioni chiare e precise, ma forse (e alla mia età) non si finisce mai di essere stupiti. Grazie.”

La lettera di Oiram, è stata un po’ “compressa”, ci sarebbero volute diverse pagine del blog per riportare tutto in modo più dettagliato, e forse il lettore si sarebbe “stancato” di leggere, ma vi posso assicurare che questo è uno dei “post” più lunghi in assoluto (fino adesso) per questo sito. Se volete commentare avete a disposizione tutto lo spazio che volete. Grazie.

3 pensiero su “Scrutatore ai seggi elettorali”
  1. Anche io ho fatto lo scrutatore, ma che mi dici delle sedie piccole, e di tavolini che ci sono nei seggi allestiti nelle scuole elementari?

  2. Ragazzi, voi che siete del “mestiere ” avrei un piccolo dubbio! Nel votare ho fatto una croce bella spessa sul simbolo, calcando più volte senza uscire dal riquadro… Mica c’é possibilità che abbiano annullato il voto? Più o meno le schede nulle che avete visto, cosa avevano di strano? Grazie

  3. Tranquillo, non succede nulla anche se hai esagerato “calcando”, l’ importante e non toccare altri “simboli”.

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