Oggi vi voglio proporre un’ articolo rinvenuto sul social network Facebook, è stato scritto da un mio nipote (Giancarlo) a cui voglio molto bene, e dove di tanto in tanto gli chiedo di scrivere qualcosa per il blog, soprattutto argomenti che rispecchiano il suo stato d’ animo, nonché sui temi di attualità quotidiana.
Ecco quanto scritto da lui qualche giorno fa: “Ciao a tutti e a tutte amici di Facebook, Questa volta vorrei scrivere post che non ha niente a che vedere con i Marò (oramai dimenticati- credo) o l’inutilità delle pene illegittime. Nel 2013 si sono verificati degli spiacevoli incomodi o per meglio dire dei metodi che costringono il ricevente di assumere a finché non si trovino le parole per comunicarlo. Di cosa sto parlando? Ve lo dico: “Maltrattamento Minorile” sui luoghi di apprendimento paritario infantile, per poi fino ad arrivare agli anni del Diploma. da come mi esprimo si intenda che parlo del “Bullismo” interpretato come forma di repressione tra alunni, sia di quello perpetrato dagli insegnanti verso i bambini e di cui si parla tanto nei notiziari pomeridiani, dove si approfondiscono queste notizie per un tot di tempo, diciamo meno di trenta minuti. Qualche giorno addietro hanno intervistato il fratello di una insegnante di scuola elementare (ultima in ordine cronologico), ormai “scoppiata” dopo anni di lavoro a tal punto di dover incidere i suoi problemi sui bambini. Potete immaginare insulti, maltrattamenti, e punizioni talmente brutte, da farti sentire una nullità già da bambino per poi dover risolvere il trauma in adolescenza. Nulla toglie che il fratello difenda la sorella, ma scaricare la tensione nervosa verso i bambini, non è ne umano ne legittimo, ne tantomeno utile. Immaginatevi di essere le mamme di questi bambini maltrattati, al mio posto, invece di scrivere (questo post) stavate già sotto casa con qualche “frusta rigida” per frustare chi si macchia di un crimine verso i bambini. Care mamme anche se adesso le scuole si chiudono (per le vacanze estive), mi rivolgo a voi come a qualsiasi famiglia con problemi o senza, di prendervi un giorno libero, e controllare dove vostro o vostra figlia andrà a scuola, andate a vedere se l’ambiente è munito di telecamere (non come nella mia scuola che frequentavo alle superiori, e dove qualche “gruppo” della mia classe mi costringeva ad andare alle interrogazioni con intimidazioni varie, ma che in ogni caso, e con il passare del tempo ho potuto dare loro il classico “schiaffo morale” diplomandomi, e questo lo sanno le mie insegnanti e chi mi conosce bene), controllate che l’ ambiente sia “sano” fidandovi del vostro istinto di genitori. Durante il mio cammino o come meglio si può dire il mio percorso scolastico (che in qualche modo è stato deviato), io stesso, a distanza di anni, se oggi vedo per la strada quelle persone che mi “costringevano” le guardo da sopra a sotto, e anche se mi salutano, loro si “cagano sotto” perché sapevano che dietro di me avevo i difensori della giustizia. Il messaggio che oggi voglio lanciare ai genitori, è che quando vedete il primo sguardo cambiato di vostro figlio o figlia, non prendetelo con superficialità, non fermatevi, procedete perché la situazione potrebbe essere più grave di quello che sembra. Nel caso scopriste qualcosa che non va, avete delle scelte, la prima è quella di rivolgersi in presidenza, la seconda è cambiare “sezione”, e nella terza ipotesi si può cambiare il piano di studio, poi altre soluzioni si possono trovare parlando con altri genitori. Oggi come oggi i miei “amici” vorrebbero fare una rimpatriata ma io dico di no, anche se sono retorico e nulla toglie di mettere in dubbio le mie motivazioni in generalità Estrinseca. Io con qualche amico o amica ( ex compagni di scuola), esco di tanto in tanto, ma in gruppo non “esiste”, perché si “cade” sempre sul come erravamo o non eravamo, o volevamo essere. Spero di essere stato chiaro in quello che ho voluto esprimere. Voglio comunque gridare ad alta voce, “forza e Coraggio alle Mamme”, e a tutti i genitori che vorrebbero un futuro diverso per noi Figli.”
Quanto scritto da Giancarlo mi trova pienamente d’ accordo, vorrei solo aggiungere a titolo personale che nelle scuole (soprattutto quelle elementari, medie e asili) il fenomeno di maltrattamenti verso i bambini da parte di chi dovrebbe formare (e che non rappresentano in nessun modo la classe insegnate) i futuri “uomini/donne” in questi ultimi anni sta assumendo proporzioni “importanti”, evidentemente lo stress a cui sono sottoposti queste persone che dovrebbero essere i tutori in prima linea dell’ insegnamento, sia scolastico che di vita futura, dei “piccoli” è molto forte, probabilmente lo stress a cui sono sottoposti gli insegnanti in generale, è frutto del tempo in cui viviamo.