Il fumo danneggia gravemente la tua salute e di chi ti sta intorno, i minori e le donne incinta non devono fumare. Scusate la premessa ma era doveroso da parte mia iniziare il post con questo avvertimento, e comunque queste avvertenze le trovate scritte sui pacchetti di sigarette/tabacco e quant’altro viene utilizzato a questo scopo. Veniamo al punto principale del titolo, qualche mese fa mi sono recato in tabaccheria per comprarmi il tabacco che uso per farmi le sigarette (da disoccupato le sigarette me le faccio io, risparmio e fumo il 40% in meno).
Ideale sarebbe meglio smettere ma è molto facile dirlo che farlo, mentre parlo con il proprietario della tabaccheria, noto sul bancone dei piccoli “volantini” con la scritta “Attenti al Falso”, questi volantini voluti probabilmente dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con AAMS (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), FIT (Federazione Italiana Tabaccai) ed altre associazioni, non sono altro un avvertimento fatto ai cittadini che “fumano” di non comprare/utilizzare sigarette e tabacco di provenienza sospetta e/o illecita, in altre parole viene sconsigliato fortemente l’ uso di sigarette di contrabbando.
Il volantino in questione (da fumatore) mi ha incuriosito tanto che ne ho preso uno, e dopo averlo letto mi ha ispirato questo post. Ma cosa succede quando si comprano/utilizzano sigarette che sono contraffatte? C’è una legge che vieta l’ uso di sigarette di contrabbando, quindi per prima cosa si commette un’ illecito, e poi una serie di altre violazioni come: l’ aumento della criminalità, si provocano danni all’economia nazionale, e si perde ovviamente la “garanzia” di fumare un prodotto che viene controllato.
Riporto integralmente quanto scritto sul volantino: “La legge prevede sanzioni non solo per chi vende tabacchi contraffatti, ma anche per chi li acquista. Gli acquirenti sono puniti con una sanzione pecuniaria da 100 a 7.000 euro. La contraffazione porta nelle tasche della criminalità organizzata miliardi di euro ogni anno ed alimenta lo sfruttamento della mano d’ opera con il lavoro nero e minorile. Sono migliaia i posti di lavoro “regolari” persi a seguito della contraffazione, mentre l’ industria del falso evade le imposte a danno di uno stato che, fra l’ altro deve anche incrementare le spese per l’ impiego delle forze dell‘ ordine preposte a reprimere il fenomeno. Le sigarette false o contraffatte non sono sottoposte ai controlli sul contenuto da nicotina, monossido di carbonio e catrame previsti dalla legge.”
Da quanto scritto sul volantino la questione delle sigarette contraffatte è un problema serio; c’è sempre stato in Italia (e in Europa) questo genere di illecito, ma è soprattutto in questi ultimi anni che il fenomeno si è manifestato in modo preoccupante, grazie anche alla crisi economica che sta dilagando senza freno, e anche ad un massiccio “via vai” di merci che viaggiano sui Tir liberamente. Le zone da cui maggiormente arrivano questi prodotti contraffatti sono i paesi dell’ Est Europa (nel caso delle sigarette), ma probabilmente anche “dall’Oriente”, che come si sa nel settore “copiatura” risulta essere leader.
Il volantino termina con un paio di indicazioni al consumatore: “La produzione, la vendita e la messa in commercio di prodotti di ignota provenienza e contenuto, che riportano in modo non autorizzato il marchio o il logo di un prodotto regolarmente commercializzato. Più comunemente è una forma di Falsificazione! Se non vuoi correre rischi, le sigarette acquistale nelle tabaccherie. Sono l’ unico circuito legale e l’ unica garanzia della liceità della provenienza del prodotto. Le sigarette vendute nelle tabaccherie sono controllate nel loro cammino, dalla produzione al consumo.”
Termino raccontandovi un’ episodio accadutomi molti anni fa (quando lavoravo) a Porto Marghera presso una fabbrica di refrattari, un camionista che proveniva dall’Est Europa si avvicina e mi offre di compare le stesse sigarette che fumavo di solito ma ad un prezzo molto conveniente (circa il 50% in meno), incuriosito gli dico di farmene fumare una, ma dopo averla accesa e fatto qualche “tirata” la stessa non risultava essere come quelle che compravo in tabaccheria, non aveva lo stesso “gusto” (se cosi possiamo chiamarlo), e ho rinunciato all’acquisto!
Ricordate che fumare fa male, e al sottoscritto lo ripetono da oltre 40 anni! Commenti?
io le sigarette le faccio a mano, e senza filtro, a volte mi prende il nervosismo ma è sempre una sigaretta fatta da me-