La notizia è di qualche settimana fa, ma ancora una volta la Sirma ex fabbrica di materiali refrattari di Porto Marghera chiusa da proprietario Stefano Gavioli nel 2008 torna a far parlare di se, è passato circa qualche mese dal tremendo incidente dove perse la vita folgorato un operaio di origini Albanesi (Lili Tavani) di 33 anni che insieme al fratello ed un altro collega si trovava dentro l’ area dello stabilimento Sirma per lavori di smantellamento, ma che in quella occasione stava cercando di sottrarre rame da una cabina d’ alta tensione ancora in esercizio.
Questa volta la stessa area era stata presa di mira da un numeroso gruppo di persone che giungevano da tutta Italia e anche dall’estero per organizzare un rave party, evidentemente la brutta notizia del mese scorso riportata da tutti i giornali ha destato interesse tra questi personaggi che hanno pensato bene di utilizzare l’ area della Sirma (dismessa) come luogo di incontro per divertirsi.
Cosi, nella mattinata di Sabato 11 Aprile 2013, circa 500 persone era già pronte e sistemate all’interno dell’ opificio per organizzare un rave party in grande stile, una decisione molto azzardata e senza considerare che all’interno della stessa area Sirma c’è ancora una grande quantità di lastre di eternit costruite con l’ utilizzo di amianto le cui fibre se inalate provocano a lungo andare malattie che portano al decesso, oltretutto la stessa area che attualmente si trova sotto sequestro è lì per se pericolosa per la presenza di macchinari e attrezzature che sono parzialmente smontate ed ancora alimentate dalla corrente elettrica.
Gli agenti della Polizia, i Carabinieri, e la Polizia Locale ha avuto il loro bel da fare per convincere gli organizzatori che quello non era il posto adatto per il divertimento, anche perché i ragazzi non volevano saperne di abbandonare il posto in quanto aspettavano più di 2.000 persone che dovevano arrivare da mezza Europa in camper, persone che era state avvisati del posto con il classico passa parola sui vari network di rete, alla fine è prevalso il buon senso, e piano piano gli organizzatori hanno cominciato a smantellare le attrezzature già montate per la “festa” e lasciando alla “spicciolata” la Sirma.
Forse sarebbe il caso che chi ha voluto la chiusura della fabbrica provvedesse anche alla sua messa in sicurezza (visto che lo stabilimento è abbandonato) con adeguato servizio di vigilanza, si eviterebbe che succedano questi inconvenienti. Se avete commenti vi invito a scriverli lasciando un messaggio. Grazie. Il filmato è solo di esempio.
Forse era meglio chiarire con il proprietario perchè la fabbrica è incustodita!
Figurati, quello se la spassa in giro per Mogliano!