Ottobre 2009: è passato circa un’anno da quando Stefano Gavioli (imprenditore di Mogliano Veneto) chiuse la conosciuta azienda Sirma a Malcontenta di Venezia, da allora (e già prima) una serie di eventi funesti hanno iniziato a mettere in serio pericolo il sistema lavorativo di Porto Marghera-Venezia, fabbriche, e stabilimenti che un tempo impiegavano migliaia di lavoratori ora sono pressoché ridotte al minimo e in scadenza non c’è nessuna ripresa ma sono a rischio di chiusura.
In tutta onesta, mentre scrivo questo che è uno dei miei primi post in questo blog, sono convinto che ci siano interessi politici di diversa natura dietro questo percorso di crisi lavorativa che sta cominciando a farsi sentire sempre più pesante è che se non sarà seguito con attenzione produrrà una valanga di disoccupati (oltre alla fine stessa del polo industriale di Porto Marghera.
Qualcuno che ha a “cuore” la sorte dei lavoratori disoccupati della zona c’è ancora, anche se le risorse dovrebbero essere più “grandi”. In questo contesto dalla provincia di Venezia (presidente Francesca Zaccariotto), è arrivato un sostegno concreto per i lavoratori ex Sirma.
La provincia, che aveva richiesto e ottenuto un finanziamento a tal proposito, ha ideato una iniziativa a sostegno dei lavoratori che sono rimasti senza il sussidio di “mobilità”, e che sono ovviamente i più giovani.
Oltre 30 persone, verranno impiegate in lavori di pubblica utilità, alcuni di loro saranno messi a disposizione per lavori lungo le strade, altri con titolo di studio superiore daranno una mano negli uffici della provincia stessa, finito questo progetto, si spera di riuscire a rifarne altri anche se non sarà facile, soprattutto per la mancanza di “fondi”.
Credo personalmente che ci stiamo dirigendo (più corretto sarebbe dire ci stanno mandando) verso un barato di cui non si conosce l’esatta fine, questo unito al fatto che non mi sembra di vedere iniziative “forti” per difendere l’occupazione in generale nel nostro Paese da parte di chi ha il “potere” di farlo, potrebbe trasformare questa crisi tra qualche in un vero incubo a cui i disoccupati saranno costretti a viverci. I politici sono assenti, e questo particolare inquietante mi da l’idea che probabilmente hanno ben altro da fare ma come al solito per saperlo ci vorranno anni.
Se volete intervenire e dire quello che pensate in proposito vi invito a scrivere. Grazie.
Poveri illusi, era già tutto preparato da qualcuno che poteva tenervi a bada!