Non so dirvi con esattezza se la notizia sia concreta, ma è stata comunque riportata da alcuni quotidiani autorevoli Veneti quindi c’è da fidarsi. Ormai è un dato di fatto che in Italia ognuno fa quello che vuole senza che nessuno possa controllare preventivamente se quello che fa è giusto o sbagliato.
La vicenda sembra essere successa nel bellunese, dove un personaggio alquanto disonesto prometteva lavoro sicuro da effettuarsi a casa con un corredo per “imbustare” bottoni. Il lavoro in questione avrebbe fatto guadagnare circa 200 euro alla settimana, a chi avesse comprato il kit dal costo abbastanza abbordabile circa 30 euro.
La truffa in questo caso è abbastanza evidente, come si fa con un’ investimento finanziario di 30 euro guadagnare 200 euro alla settimana? Cosa del tutto impossibile per quanto riguarda il mercato del lavoro a domicilio, e soprattutto nel “campo” dei bottoni, ma purtroppo alcuni ci sono cascati come “peri”, e chi poteva “abboccare” ad un’ esca così ghiotta? I disoccupati!
Gente che ormai si trova in disperazione e cerca in ogni modo di farsi forza cercando lavoro in qualsiasi maniera, anche se ormai abbandonata da tutti, anche da quelli che si definiscono i difensori del lavoro (sindacati), e così questa “brava” persona (il truffatore), dopo aversi fatto versare sul conto on line i 30 euro non spediva un bel niente (come le promesse dei politici), oppure spediva qualche cianfrusaglia di zero valore.
I malcapitati sono stati oltre mille, ma sembra che nessuno si sia rivolto alla polizia per denunciare il raggiro vista la somma di poco conto (per un disoccupato sono tanti), sono state le stesse forze dell’ ordine a far emergere quanto avvenuto in un controllo, in quanto il truffatore si concedeva abbastanza frequentemente vacanze con la fidanzata nientepopodimeno che a Cortina, famosa località di montagna frequentata da facoltosi, e Vip.
Ma cosa ha spinto a tralasciare la denuncia da parte dei raggirati? Principalmente l’ imbarazzo di queste persone nel finire coinvolti in questo genere di cronache (i disoccupati sono come bloccati, non possono andare ne avanti e ne indietro), e anche il motivo per cui il “gioco, spesso non vale la “candela”.
Le piccole truffe in Italia sono all’ ordine del giorno, ma ingannare chi si trova già in difficoltà economiche perché ha perso il lavoro, mi sembra un’ atto spregevole. Speriamo che questa volta si possa risarcire chi è stato imbrogliato recuperando il maltolto!
Se volete commentare (e mi auguro lo facciate), o, correggere quanto scritto, oppure se conoscete altri particolari su questo tipo di truffe, e volete aggiungere altri particolari a seguito del post, vi invito a lasciare un vostro messaggio. Grazie.
Il video a seguire è solo di esempio. update foto 27/10/2015 Time 22:08
Maledetti, questi truffatori dovrebbero condannarli a pene severe, non si fanno queste cose!