Mi scuso in anticipo per l’ uso del termine “Spazzino” nel titolo nel post, non è assolutamente usato come termine spregiativo ma Operatore Ecologico risultava essere troppo lungo per quello che volevo “esprimere”. Nel corso degli ultimi decenni si è provveduto a chiamare chi mantiene pulite le città in vari modi, ricordo che da ragazzo (primi anni ’70) che l’ aggettivo “Spazzino” era “sinonimo” di povertà e ignoranza, insomma, lo Spazzino (quando la televisione si vedeva ancora in BN) era agli ultimi posti della “scala gerarchica” dei lavori, oltretutto era anche malpagato (lo è tuttora) e “deriso” da quelli che nella “Società” facevano mestieri più redditizi (ma non per questo più importanti).
Fatta questa doverosa premessa passiamo a quello che è successo a Venezia qualche giorno fa (la notizia è stata pubblicata dal Gazzettino – qui il link), dove un Operatore Ecologico dipendente di una rinomata Municipalizzata si trovava a passare (durante il suo giro quotidiano) proprio nelle immediate vicinanze del monumento dedicato a Paolo Sarpi in campo Santa Fosca, il netturbino si accorge che due (dei tanti) “sbandati” che bivaccano seduti sotto il monumento si divertono a lanciare in aria lattine e bottiglie di vetro che al contatto con il terreno si frantumano creando delle pericolose schegge che potrebbero ferire (anche in modo serio) i passanti, e soprattutto bambini.
L’ Operatore Ecologico, evidentemente esasperato dal comportamento alquanto sgradevole dei due “ubriachi” ha uno scatto d’ ira e comincia a prendere con male parole (in dialetto veneziano) i due clochard, che evidentemente essendo un po’ alticci non riescono in un primo momento a capire la reale situazione, lo “Spazzino” continua a richiamare i due e li invita a suon di parolacce (forse è l’ unica lingua che i due capiscono) a prendere la scopa e pulire quanto hanno rovesciato per terra, la cosa sembra funzionare, tanto che i due vagabondi cominciano a raccogliere i rifiuti da loro prodotti.
A Venezia purtroppo questa è la realtà quotidiana, questo successo in campo Santa Fosca è solo l’ ultimo in ordine cronologico, probabilmente in giro per Venezia questo genere di “deturpamento” è spesso usato dagli accattoni, solo che qualcuno “lascia perdere”, il che non mi trova d’ accordo. Ci vorrebbero più controlli, o almeno che qualcuno si interessasse a munire di sacchi per la spazzatura i mendicanti e spiegasse loro come comportarsi, forse servirebbe. Servirebbe?
Sono coinvolto emotivamente scrivendo questo post, nel senso che anche io lavoro nel settore è non so come interpretare il comportamento del mio collega, da un “lato” ha tutto la mia ammirazione per essere stato “fermo” e soprattutto convincente nei confronti dei due ubriaconi, da l’altro “lato”, forse in quel frangente avrebbe fatto meglio a chiamare la Polizia Locale, non tanto per la sporcizia lasciata dai due emarginati, ma perché non si sa mai gli stessi come potrebbero reagire. Comunque “ben fatto!”
Lo “Spazzino” in questo caso ha avuto molteplici ruoli: Avvocato accusatore, Giudice e Giuria, la “condanna” a pulire ha avuto effetto immediato. “Qua non xe un cesso ok, qua xe Venessia, xe a città mia, xe casa mia, le bottiglie ti le buti in c— So stufo de mantenirve, se no gavì schei dè via da Venessia.”
Voi come la pensate? E’ stato corretto il comportamento dell’ Operatore Ecologico? Se volete commentare o correggere quanto da me scritto vi invito a lasciare un messaggio. Grazie.
L’ operatore ha esagerato, poteva restare calmo e richiamare con più cortesia i barboni.