E’ successo qualche settimana fa ad un giovane disoccupato di Marghera in provincia di Venezia, che tramite un’ agenzia, e successivamente dalla ditta interessata viene invitato su appuntamento a recarsi in quel di Verona per un colloquio di lavoro per un non meglio precisato posto di “addetto alle portinerie”, ma arrivato sul posto la segretaria dell’ azienda in questione (di cui ometto il nome) lo fa accomodare nella sala d’ aspetto, e li lo lasciano senza notizie per circa 3 ore.
Ormai questo genere di notizie non mi lasciano più sorpreso, molte aziende (fortunatamente non tutte) da anni si comportano cosi perché fanno quello che vogliono, lo posso fare perché qualcuno in passato gli ha dato la possibilità di farlo, è lo fanno soprattutto con l’ appoggio quelli che avrebbero, e dovrebbero difendere i diritti fondamentali delle persone che lavorano, e che poi sono gli stessi che negli ultimi 20 anni si sono “venduti” i diritti degli operai che altri avevano conquistato con lotte, e manifestazioni operaie negli anni ‘70/’80.
Mi scuso per la “divagazione”, ma personalmente penso che sia cosi, ormai siamo arrivati ad un punto che diventa molto difficile trovare lavoro, e di conseguenza molte aziende (non tutte) si comportano in modo inappropriato, soprattutto nei confronti dei giovani.
Ma torniamo al “colloquio” di lavoro: per l’ incontro con il direttore del personale della ditta di Verona, il giovane disoccupato si è dovuto procurare un vestito (obbligatorio averlo), vestito che si è fatto prestare da un’ amico, lo stesso amico che di buon mattino lo accompagna a Verona e lo attende fuori.
Il giovane disoccupato passate le 3 ore in sala di attesa comincia a spazientirsi, in particolare quando nella stessa sala d’ attesa si presenta un altro giovanotto (anche lui disoccupato) che proveniva dalla Campania, fatto venire li in giornata sempre su appuntamento, e per lo stesso posto di lavoro, ma visto e considerato che nessuno durante le 3 ore di attesa si era fatto “vivo”, e che lo stesso sentito anche il precedente “aspirante al posto” che doveva essere ricevuto ha preferito ritornare in stazione e riprendere il treno per Napoli.
La stessa cosa fa il giovane disoccupato di Marghera che “imbocca” la porta d’ uscita, e lascia l’ edificio senza dire niente (d’altronde a lui nessuno aveva detto niente!).
In conclusione, il fantomatico colloquio non si è mai svolto! Io che scrivo questo post vorrei dire ai giovani, tutti i giovani: in questi ultimi anni è diventato (l’ anno fatto diventare) difficile trovare un lavoro, lo confermano i dati sulla disoccupazione giovanile, ed è su queste basi che vi invito a stare molto attenti, e valutare attentamente le offerte, perché in alcune si perde solo tempo e denaro, e i disoccupati non possono permetterselo.
Altra cosa da tenere in considerazione (e questo lo dico per esperienza personale), quando si tratta di un posto di lavoro “serio” le aziende hanno, e sanno già a chi darlo, il resto fatevi voi un’ opinione!
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Lo fanno apposta, ma almeno lo hanno richiamato?